Il futuro del nostro Paese si fonda sull’artigianato, parola dell’economista Micelli e del «Guardian» In Fortezza ottocento espositori. Il modello dell’Italia Il sapere delle mani
Ci sono 800 espositori e l’America è il paese ospite dell’edizione numero 81 della Mostra Internazionale dell’Artigianato, in corso alla Fortezza da Basso fino al 1° maggio. Un appuntamento che pone l’attenzione sulla centralità del «sapere della mano» per lo sviluppo del futuro economico del nostro Paese. Un azzardo? Forse no. Il Guardian qualche settimana fa ha individuato in un «futuro artigiano» la possibilità di crescita del Pil in Italia, fanalino di coda tra i grandi della terra. Stefano Micelli, docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia e autore del pluricitato Futuro artigiano (Marsilio) ha fatto di più. Ha preso proprio l’America, ospite quest’anno in Fortezza, come modello di riferimento per sviluppare un ragionamento virtuoso sulla crescita da inseguire ma ribaltando l’assunto cui siamo abituati. In genere, spiega nel suo volume, noi guardiamo agli Stati Uniti per sapere dove ci porterà il futuro. A questo giro però non dovremo stupirci se è la stessa America a guardare a noi e a quello in cui noi siamo più bravi, e cioè al sapere delle nostre mani, per dare un spinta propulsiva. Sostiene: «La competitività del nostro sistema industriale è ancora oggi intimamente legata a competenze artigiane che hanno saputo rinnovare il loro ruolo nelle grandi e nelle piccole imprese». Gli stranieri, rilancia, scelgono l’Italia perché qui trovano «cose» che esprimono competenze, storia e cultura. Tutti concordi, dunque, con un solo neo. Gli ultimi dati di Cna Toscana parlano di una flessione del fatturato artigiano in ogni campo tranne che nel settore moda. Segno che qualcosa di più per promuovere il settore si può fare. Il gruppo nato dopo la pubblicazione del libro di Micelli (Futuro Artigiano è su Facebook) veicola le buone pratiche del settore. Ci si trova di tutto. Un esempio? L’informazione su Brevimamo, una startup nata per realizzare un’app che metta in contatto apprendisti e artigiani senza l’invio del curriculum. Date un’occhiata al sito (https:// edisonpulse.edison.it/idee/brevimano) e scoprirete che il futuro può essere artigiano.