Corriere Fiorentino

Cucine, soggiorni, complement­i d’arredo per l’abitazione ideale

- Francesca Del Boca Ed.Lu.

In cerca di nuove idee per la casa, di tendenza e qualità? Nei padiglioni Rastriglia, Arsenale, Fureria e Basilica, torna la mostra dell’arredo e dei servizi per la casa, Casa In & Out. Sempre più in grande, come racconta il responsabi­le organizzaz­ione e promozione Sicrea Piero Vannucci: «In occasione della nostra terza edizione sono raddoppiat­i gli espositori e gli spazi. Siamo in crescita esponenzia­le, grazie alla partecipaz­ione sempre più numerosa di ditte importanti e grandi aziende». Ogni espositore ha un vero e proprio spazio abitativo, creando così un insieme di stanze dove potersi muovere come in una vera grande casa. Cucine, soggiorni, camere da letto, bagni, esterni con complement­i d’arredo, accessori, tecnologie per la casa, il tutto accomunato dall’artigianal­ità e dall’attenzione all’ambiente. Con un occhio di riguardo anche per le novità e i pezzi più particolar­i come i mobili a La Fiat 500-barbecue, a destra la mostra delle case più incredibil­i del mondo scomparsa, che con un clic finiscono letteralme­nte nel soffitto. O l’OrtoCucina di Ask Cucine con impianto di irrigazion­e. Oppure le macchine che diventano complement­i d’arredo. Sta destando molto interesse, ad esempio, lo spazio del marchio Rhibo, storica azienda torinese che produce componenti per autovettur­e, carrozzeri­a di autoveicol­i e che trasforma parti di auto in scrivanie, mobili tv. E c’è persino una Fiat 500 trasformat­a in barbecue. Ma non è finita qui. Lungo il passaggio dell’Arsenale viene proiettata la video installazi­one Istruzioni per l’uso, una serie di filmati dove attori profession­isti utilizzano in modo creativo oggetti di arredo. «Possono farlo in modo convenzion­ale, come usare una moka per preparare un caffè, o in modo inusuale secondo la loro interpreta­zione personale», sempre le parole di Piero Vannucci. «L’oggetto prende vita nelle nostre mani. E noi abbiamo voluto unire l’arredo con il gioco». Ad arricchire il percorso la mostra Più uniche che rare con le immagini delle case più incredibil­i al mondo come la casa «antropomor­fa» di Gaudì o le case cubiche di Piet Blom a Rotterdam. «Oltre alla curiosità abbiamo voluto unire la cultura generale». Con il coinvolgim­ento del pubblico: ai visitatori verrà consegnata una scheda per poter votare le costruzion­i preferite, e ogni giorno verrà estratto un fortunato che vincerà una cena per due in un noto ristorante fiorentino, da consumarsi nel periodo della Mostra dell’Artigianat­o.

«Babbo, a voi ha portato fortuna, torniamoci, magari porta fortuna anche a me». Parola di Alessandro Penko, col fratello Riccardo l’ultima generazion­e della storica bottega orafa fiorentina di via Zannetti a due passi dal Battistero. E davanti a una richiesta così lui, Paolo Penko, non ha avuto scelta: «Fra l’altro Riccardo ha 22 anni, la stessa età che avevo io quando mio padre Carlo mi portò a fare la mostra in cui già suo padre Piero esponeva dall’undicesima edizione. Erano altri anni: prendevamo 4 stand, 30 vetrine alla volta. Trovavamo un sacco di nuovi clienti: anni dopo tornavano con i bigliettin­i presi alla mostra». E ora tocca a loro: «Da settimane lavorano in bottega alle loro creazioni: allo stand (nello spazio di Confartigi­anato e Artex, ndr), portano alcuni nostri classici insieme a cose nuovissime, o a pezzi storici di cesello rivisitati con pietre in colore. Per me è un’emozione: Alessandro ha studiato marketing digitale e sta rinfrescan­do la bottega, Riccardo, quasi 18 anni, frequenta il liceo artistico e già firma alcuni pezzi. Io ci sarò per dare una mano, ma non metto bocca, mi hanno detto: “ce ne occupiamo noi”». Riccardo e, a destra, Alessandro Penko

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