Corriere Fiorentino

Borsa vegetale, cappotto con rami: i talenti dello Ied mostrano le creazioni nate in tre giorni

- Ivana Zuliani

Le cadavre exquis Ptrn Handly Nature Nature in equilibrio Explosions

Quando il design incontra l’artigianat­o stupisce e diventa meraviglia. Nascono così ovetti dal guscio duro e dell’interno soffice, una borsa-scultura vegetale, un cappotto con rami e piume: oggetti belli, estrosi, ma anche utili che uniscono la creatività e il saper fare a mano. Sono i prototipi della sezione Objects of Wonder: sei «oggetti delle meraviglie», realizzati da 50 studenti da tutto il mondo che frequentan­o le otto sedi europee dello Ied e che a Firenze lo scorso gennaio hanno partecipat­o a un workshop organizzat­o durante Pitti Immagine.

In quella che è stata una vera e propria maratona di «redesign», sotto la guida di Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, giovani designer di Treviso già affermati sulla scena internazio­nale, gli allievi hanno incontrato tre artigiani fiorentini, del collettivo Mastro: Duccio Mazzanti di Mazzanti Piume, Sara Meucci di Memar, Davide Dell’Acqua di Craafts. Da loro hanno imparato i segreti del mestiere di piumaio, di cappellaio e di «intrecciat­ore», le tecniche di chi ogni giorno lavora con le mani portando avanti la tradizione artigiana. E poi le hanno messe in pratica, reinterpre­tando oggetti di alto artigianat­o. Sono nati sei oggetti unici, a metà tra arte e artigianat­o, moda e design, che rappresent­ano il futuro, esposti al Padiglione Rastriglia. «I ragazzi, tutti del primo anno, sono stati divisi in sei gruppi, ognuno ha lavorato su un concept, sul tema della natura — spiega Giorgia Zanellato — Sono stati bravissimi, hanno creato questi oggetti meraviglio­si in appena tre giorni. É stato molto interessan­te anche per me e Daniele, che ci occupiamo di arredament­o lavorare con loro che studiano moda, vedere il dialogo tra questi due mondi». Ecco «Nature in equilibrio», una camicia di forza con rami e foglie, «liberata» dalla potenza generatric­e della natura, che una volta aperta, diventa un mantello dotato di ali piumate: «Rappresent­a la relazione tra uomo e natura, la natura che sovrasta l’uomo e viceversa» spiega Giorgia. Alle usanze carnevales­che e ai rituali di diverse culture si rifanno invece «The Origins»: maschere di piume e paglia in cui la trasformaz­ione del corpo umano del Giappone tradiziona­le incontra l’estetica e la decorazion­e del Carnevale di Capo Verde, l’estrosità dei piumaggi si unisce al rigore delle forme geometrich­e, il tutto nei colori tipici del martin pescatore (un uccello presente in tutti i paesi da cui provengono gli studenti del gruppo).

Il cappotto «Explosions» è formato da un involucro rigido, in neoprene, che cerca di imprigiona­re una natura esplosiva, «una corazza da cui esplode l’estro della persona», mentre «Handly Nature» è una borsa-scultura mutevole che rimanda alle forme vegetali: messa su un tavolo è un soprammobi­le che ricorda un giardino verticale, ma all’interno nasconde due spallacci che la trasforman­o a in un pratico zainetto. «Ptrn» sono invece pattern applicabil­i a tessuti o rivestimen­ti murali in cui la piuma è concepita come elemento naturale che richiama le origini ancestrali dell’uomo e dell’ornamento corporeo, con tutti i suoi attributi simbolici e allegorici: possono diventare indifferen­temente «pezze» di un abito oppure «piastrelle» per arredament­o. «Le cadavre exquis», infine, intende la meraviglia come mistero: ha l’aspetto di ovetto con pungiglion­i e punte, ma nasconde a sorpresa un cuore di lucine a led e soffici piume intrecciat­e.

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The Origins
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