Corriere Fiorentino

Felice Botta, l’artista che ridà vita a legno e carta. Con tanta poesia

-

Timbri artistici, xilografie, articoli in carta riciclata e sculture in legno sono la testimonia­nza di una incessante ricerca, di una grande passione per l’arte e la natura. Anche quest’anno è possibile immergersi nel mondo poetico di Felice Botta (lo stand al Padiglione Spadolini piano terra, la mostra al padiglione Rastriglia). Presenza costante fin dal 1955, l’artista è molto apprezzato per le sue opere dallo stile inconfondi­bile che riflettono la sottile relazione tra arte e gioco, tra creazione e scelta di materiali poveri dal valore simbolico. «Io insisto a lavorare con materiali naturali come i diversi tipi di legno che ho cercato per anni nelle discariche, nei cantieri e per le strade. L’essenziale è che il legno mi parli, deve darmi una scossa, è una questione di sensibilit­à. Raccolgo i pezzi e poi li assemblo, senza inciderli, dando loro una nuova vita, creando un oggetto che per me è poesia», racconta. Le sue opere sono un mezzo attraverso il quale prendono forma chiese, cuori e animali che esprimono la sua visione del mondo dove il gioco si interseca alla realtà. Gufi, civette, gatti sornioni, pesci e altri piccoli animali vibrano di un’anima interiore che può essere solo percepita con occhi attenti. «L’infanzia racchiude il miracolo dell’ingenuità. Il bambino riesce a parlare con semplicità, a dire anche cose dolorose con un sorriso — spiega ancora Felice Botta — La difficoltà, per noi adulti, sta nel riuscire a capire che tutto è relativo, sorgente continua di riflession­e. Mi sono formato con il maestro Pietro Parigi all’Istituto d’Arte di Firenze e ho ricevuto dodici volte il prestigios­o marchio Spielgut, dedicato al buon giocare. Per questo il mio laboratori­o all’Antella è sempre aperto. Ci sono persone che vengono da anni con gioia. Sono malato di generosità, ho vissuto e vivo il mio lavoro di artigiano-artista come una fede».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy