Corriere Fiorentino

BELLEZZA ARAZZI UN ASSAGGIO DI MUSEO

Alla Sala Bianca sono in mostra a fino al 21 maggio tre maestosi capolavori medicei Un’anteprima del futuro spazio nel rondò delle carrozze di Porta Romana Schmidt sull’eccesso dei turisti: favorevole al controllo degli accessi ai luoghi simbolo

-

Maestosi, bellissimi. Tre arazzi da oggi al 21 maggio raccontano nella Sala Bianca di Palazzo Pitti l’opulenza dei Medici, i loro riti, le relazioni culturali con la Parigi dei Gobelins e coi fiamminghi. Solo una anteprima del futuro Museo degli Arazzi che al rondò delle carrozze di Porta Romana ospiterà a rotazione la collezione di arazzi delle Gallerie degli Uffizi di circa 950 pezzi. «Ci vorrà ancora del tempo per inaugurarl­o — spiega la curatrice Alessandra Griffo — Dovranno essere spostate le carrozze nello spazio sotto il rondò di Bacco, nell’ala opposta della reggia, quindi organizzar­e l’allestimen­to». Per lo svolgiment­o di tutta l’operazione che porterà dunque alla nascita di due nuovi musei (arazzi e carrozze) il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt calcola circa «due anni». Tre arazzi per il futuro museo è il titolo della mostra, a cura di Lucia Meoni e coordinata da Alessandra Griffo, resa possibile grazie anche al contributo di una donatrice degli Amici degli Uffizi (500 mila euro).

E fa fede su future elargizion­i Schmidt riferendos­i alla ricca collezione che ha bisogno di manutenzio­ne e anche di restauri. Ma oggi a occupare la scena sono i tre grandi arazzi di scuola fiorentina, fiamminga (Bruxelles) e francese. Un bel richiamo a un articolato patrimonio di opere che sapeva unire alla monumental­ità decorativa il pregio di una tecnica preziosa ma fragile. La mostra alla Sala Bianca si apre con la Caccia al cinghiale con l’archibugio, uno degli arazzi appartenen­te alla serie delle «Cacce» realizzata per la Villa di Poggio a Caiano. Gli arazzieri fiorentini Giovanni Sconditi e Benedetto Squilli li realizzaro­no (1566-1577) su cartoni del pittore di Bruges, Giovanni Stradano. Ne sono stati ritrovati 16 dei 28 originari, di cui 9 sono nella collezione fiorentina. La serie fu celebrata in tutta Europa già nel ‘500 anche dalle stampe tratte dai disegni dello stesso Stradano. Il secondo arazzo raffigura Adamo ed Eva rimprovera­ti da Dio dopo il peccato. È un lavoro di scuola fiamminga e immerge la scena nella fitta vegetazion­e. Il terzo è il più sontuoso. Raffigura l’acqua e fa parte dei Quattro elementi serie che richiama la manifattur­a reale dei Gobelins. Luigi XIV donò la serie a Cosimo III, in occasione di una visita a Pari-

 ??  ?? Da sapere Apre oggi alla Sala Bianca di Palazzo Pitti la mostra «Tre arazzi per il futuro museo». La mostra, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei, è curata da Lucia Meoni...
Da sapere Apre oggi alla Sala Bianca di Palazzo Pitti la mostra «Tre arazzi per il futuro museo». La mostra, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei, è curata da Lucia Meoni...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy