Grillo a Fiesole, un altro caso 6 anni dopo IN BREVE Picchia ancora moglie e figlia: in manette
Pd contro Ravoni per lo show al Teatro Romano, ma nel 2011 fu Incatasciato (Pd) a portarlo lì
Beppe Grillo torna al Teatro Romano di Fiesole. E il Pd non la prende bene. Quando, nel cartellone dell’Estate Fiesolana, è comparso il nome del leader Cinque Stelle, con lo spettacolo Grillo Vs. Grillo in scena il 28 giugno, sono subito cominciati i mugugni: la presenza di un leader politico alla rassegna culturale per il Pd sarebbe inopportuna — il segretario comunale dei Democratici, Emanuele Vannucci, lo conferma nell’intervista qui a fianco. E nell’occhio del ciclone è finita la sindaca Anna Ravoni. «Ha avallato la scelta?», chiede il Pd. Ravoni, per la prima volta nella storia dell’Estate Fiesolana, visto le magre risorse economiche dell’amministrazione comunale, ha deciso di abbandonare la gestione diretta del festival e di assegnarlo, attraverso un bando, a Prg e Music Pool, due società molto note nell’ambiente degli spettacoli.
«Non ho deciso io di portarlo a Fiesole — dice Ravoni — Ma quando ho visto il programma non ho avuto nulla da ridire. Oltre a Grillo, che è un comico bravissimo, ci sono serate importanti: l’Odissea, l’Agamennone di Eschilo, il jazz, davvero un cartellone di alto livello». Problemi di opportunità? «Grillo come comico è bravissimo, e fa politica ora come la faceva nel 2011, quando a portarlo qui fu il Pd — prosegue la sindaca — E se viene a Fiesole non è perché qui non governa più il Pd, ma perché altri Comuni non hanno spazi meravigliosi come il Teatro Romano». Grillo non è tipo da sagre, insomma. Poi però Ravoni — che non è affatto grillina, è stata capogruppo del Pd prima di uscirne, ma si è sempre dichiarata di centrosinistra — si avventura su un terreno scivoloso: «Sono sicura che Grillo saprà scindere lo spettacolo dalla politica e lasciare da parte la seconda. Non dimentichiamo comunque che quando la satira attacca la politica spesso è la politica che si rende attaccabile».
«La presenza di Grillo, leader di un movimento politico, è stata una leggerezza grave da parte dell’amministrazione comunale». Questa frase fu pronunciata, sei anni fa, da Stefania Fuscagni e Alessandro Monnetti, consiglieri comunali del centrodestra, quando nel 2011 il sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato, ora segretario metropolitano del Pd, portò Grillo al Teatro Romano. Per poi sedersi in prima fila allo spettacolo, ridere di gusto alle battute, e pure arrabbiarsi per quell’«ebetino» rivolto allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. «Io mi battei, difesi quella scelta, sia perché ritenevo che fosse giusto dare spazio a ogni forma di espressione, ma soprattutto perché portò un bel po’ di soldi nelle casse del Comune — ricorda Incatasciato — Oggi sono ancora convinto che quella sia stata una scelta giusta, ma non lo so se la rifarei: Grillo faceva già politica, ma oggi è uno dei tre principali leader politici nazionali». Anche Incatasciato polemico con la sindaca Ravoni? «No, mi tengo fuori dalla partita — dice l’ex primo cittadino — Però non ci si nasconda dietro una scusa, Ravoni rivendichi pure la presenza di Grillo al Teatro Romano, ma non dica che sarà solo uno spettacolo comico, perché tutti sanno che non sarà così».
L’ennesima violenza, ai danni della moglie e della figlia diciannovenne, è costata l’arresto a un uomo di 46 anni residente a Vinci. L’ultima aggressione, lunedì mattina, quando la donna e la ragazza sono state di nuovo malmenate di fronte ai due figli più piccoli, di 15 e 6 anni. I carabinieri sono arrivati sul posto quando già era intervenuto il 118. Al pronto soccorso di Empoli, sono stati diagnosticati 15 giorni di prognosi alla moglie, cui l’uomo aveva tirato i capelli, e 10 alla figlia, piena di lividi. Dalla ricostruzione dei militari, l’uomo era solito prendersela con le due donne almeno un paio di volte la settimana, soprattutto da quando aveva avuto un incidente che lo aveva reso ancor più irrequieto. Ora è stato arrestato ed è a disposizione della magistratura. (V.C.)