Corriere Fiorentino

Ora il Pisa pensa già alla Lega Pro

Pareggio e retrocessi­one a un passo. Il presidente Corrado: cerchiamo di stare in C il meno possibile

- Gabriele Noli

La retrocessi­one in Lega Pro è sempre più vicina. Il pareggio per 1-1 di ieri all’Arena Garibaldi contro la Pro Vercelli è stato l’ennesimo colpo alle già abbastanza flebili speranze di salvezza. Ora i play-out sono distanti otto punti. Un’enormità, considerat­o che al termine del campionato mancano appena quattro partite. E complice la sorprenden­te vittoria del Latina a Chiavari contro l’Entella, la squadra di Gattuso scivola di nuovo in fondo alla classifica.

Ieri si è svegliata troppo tardi: il gol di Cani alla mezz’ora della ripresa è servito solo per rimediare all’ingenuità iniziale di Del Fabro, il cui fallo di mano in area ha consentito a Comi di presentars­i sul dischetto e superare Ujkani. Un pareggio giusto, ma utile solto tanto per spezzare la serie nerissima di tre sconfitte consecutiv­e, tutte per 1-0. La prestazion­e dei nerazzurri è stata però sottotono, in linea con le ultime uscite.

Un torpore prolungato che mal si addice a chi vuole salvarsi ad ogni costo o almeno provarci. Gattuso si è inizialmen­te privato di capitan Mannini, cambiando ancora una volta uomini e modulo: il passaggio alla difesa a 3 si è rivelato un buco nell’acqua, al di là del vantaggio della Pro Vercelli. Pure Ringhio se ne è reso conto, tanto da sostituire ancor prima dell’intervallo uno dei centrali (Milanovic), inserendo un attaccante esterno (Gatto) e passando ad un 4-23-1 reso anomalo dalla mancanza in campo di un centravant­i vero, per struttura fisica e caratteris­tiche. In realtà uno in panchina c’era (Cani), ma martoriato da una lunga sequenza di tormenti fisici. Gattuso lo ha gettato nella mischia a 20’ dal termine, come soluzione estrema. Ne sono bastati appena circa 4 all’albanese per trafiggere l’ex Provedel. Una scossa per rianimare un paziente cronico, dal tracciato sino a quel momento piatto. L’assal- conclusivo, condotto con la forza della disperazio­ne, più che con la lucidità delle idee, ha prodotto unicamente illusioni. E rimpianti.

«Abbiamo disputato un primo tempo imbarazzan­te. Siamo arrivati sgonfi al momento più delicato della stagione», l’analisi dell’allenatore. Che si è assunto le sue responsabi­lità, mettendo i giocatori di fronte alle loro. «Qualcuno deve chiedersi se ha dato tutto». La sostanza è che il Pisa, di questo 1-1, se ne fa ben poco. Sabato è in programma la trasferta di Bari. Lì l’aritmetica potrebbe emettere la sentenza di condanna alla Lega Pro, nella quale «dovremo cercare di restare il meno possibile», come messo in chiaro dal presidente Giuseppe Corrado nel dopo gara. E Gattuso che farà? «Del mio futuro ne parleremo più avanti. In questi mesi ho sentito troppe cose che non mi sono piaciute. È difficile andare avanti così».

 Gattuso Il mio futuro? Ne parlerò più avanti, in questi mesi ho visto e sentito cose che non mi sono piaciute

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Gennaro Gattuso allenatore di un Pisa oramai condannato a retroceder­e in Lega Pro

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