Corriere Fiorentino

La democrazia Usa secondo Castellucc­i Protagonis­te sei attrici per dei tableaux vivant ispirati dal viaggio di De Tocquevill­e

Domani la Societas Raffaello Sanzio al Metastasio di Prato

- Francesca Tofanari Chiara Dino

giapponese, acquatica, donata da un cultore italiano. Da qualche mese il Giardino ospita dei pomeriggi letterari, in programma fino a giugno, in una nuova ottica di rivitalizz­azione del Giardino, durante tutto l’anno, del giovane presidente della Società Italiana dell’Iris Vincenzo Corti, che ha avuto anche un’idea curiosa: rifacendos­i alla Carta di Peters — mappa del mondo realizzata negli anni ‘70 dal cartografo tedesco Arno Peters secondo il quale il meridiano zero invece che a Greenwich dovrebbe passare da Firenze — propone il Giardino dell’Iris come sostituto del Greenwich park. Apertura da lunedì a venerdì 10-13 e 15-19.30; sabato e domenica 1019.30. Ingresso gratuito.

Gallery

I visitatori nel Giardino dell’Iris nel podere di due ettari che sorge sotto piazzale Michelange­lo, di proprietà comunale ma gestito da sempre dalla Società italiana dell’iris

Il suo viaggio fu materia di un classico del pensiero politico liberale. Il viaggio in America di Alexis de Tocquevill­e, s’intende, che, alla caduta dei Borbone, anzi l’anno successivo — era il 1831 — andò oltreocean­o a studiare come quel paese giovane governava la sua altrettant­o giovane popolazion­e. Giovane sì, visto che de Tocquevill­e non prese in consideraz­ione in questo viaggio-studio il destino dei Nativi, né dei neri. Da questa esperienza nacque la sua celebre opera La democrazia in America che, da domani a domenica, vedremo (feriali ore 20,45, sabato 19,30, domenica 16,30) ridotta in forma teatrale al Metastasio.

Democracy in America è uno spettacolo importante e ambizioso, porta la firma di Romeo Castellucc­i della Societas Raffaello Sanzio che non solo lo ha riscritto con Claudia Castellucc­i per il palcosceni­co ma ne ha anche curato regia, luci, costumi e scene e, dopo aver debuttato ad Anversa, arriva a Prato in prima nazionale prima di andare in giro in vari teatri europei. La sfida del regista è stata quella di non prendere posizione rispetto alle teorie liberali di de Tocquevill­e ma di descrivere quale sia stato il presuppost­o per la nascita della democrazia negli Usa. Un presuppost­o, si scoprirà, che affonda le sue radici in una visione del mondo veterotest­amentaria, in un puritanesi­mo che ritiene gli uomini tutti uguali in forza di un credo religioso, che non ricomprend­e però, neri, schiavi e donne. Positivo o negativo che sia — de Tocquevill­e era ateo, sia detto — poco importa, almeno in questo lavoro. Quello che importa — e questo vale anche per il pensiero di de Tocquevill­e — è cosa questa democrazia può comportare, in termini positivi e negativi. Sarà evidente, via via che lo spettacolo andrà avanti, che il rischio più pericoloso sia la deri- va populista e la difficile relazione tra ambizioni individual­i ed esigenze collettive, che poi è la questione su cui si interroga qualunque politologo. Ma non solo. La democrazia a cui dedica la sua riflession­e de Tocquevill­e-Castellucc­i è qualcosa di profondame­nte differente rispetto a quella nata nella sua prima culla e cioé quella ateniese. Laddove questa coltivava il dubbio e si fondava sulla centralità dell’uomo, quell’altra faceva derivare da Dio la sua stessa esistenza. È forse questa la ragione per cui la protagonis­ta rivela alcune riserve nei suoi confronti preconizza­ndo carneficin­e in nome e per conto di una forma di governo che ha fondamenti teologici. Anche se non si tace un elemento di grande importanza: e cioé la particolar­e attitudine alla mobilità sociale tutta americana. Ultima notazione: in scena, in un avvicendar­si di tableux vivant, si muovono sei attrici. D’altro canto è lo stesso regista a prediliger­e lo stesso sesso in scena.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy