«Festa sciupata da imbecilli» L’aggressione al nostro cronista e l’ira dell’Anpi
Oltrarno: l’impegno contro ogni atto d’intolleranza dopo gli spintoni e le minacce al nostro cronista
Il giorno dopo l’aggressione al nostro cronista durante il corteo del 25 Aprile è arrivata la condanna della sezione Anpi Oltrarno. Una condanna «senza se e senza ma», come aveva chiesto anche il Corriere Fiorentino. Da un paio di anni la festa della Liberazione in Santo Spirito è diventata anche fonte di guai. Lo scorso anno furono imbrattati con gli spray i muri di molte strade con scritte a sostegno di alcuni anarchici arrestati per rissa. Quest’anno gli spintoni, gli insulti e le minacce ad Antonio Passanese che seguiva e raccontava la manifestazione. Eppure «questa volta sembrava tutto tranquillo, tutto a posto — dice il segretario regionale dell’Associazione Partigiani, Mauro Socini – con una bella convivenza tra bandiere palestinesi e il rabbino capo di Firenze». E invece no: «Ci rifacciamo alla Resistenza, ai suoi valori, ma qualche imbecille spunta fuori sempre e non siamo noi quelli che possono organizzare un servizio d’ordine». Chi, allora? «Il corteo del 25 Aprile non è organizzato dall’Anpi, noi ne facciamo solo parte» dicono all’Associazione. «Dopo l’esperienza dello scorso anno mi ero posto l’obiettivo della massima attenzione a che non si ripetessero più episodi di vandalismo — aggiunge Sandro Targetti che per Firenze Antifascista è il responsabile del corteo, colui che chiede i permessi per sfilare— ma Firenze Antifascista è formata da tante e varie realtà, occorre una gestione attenta. L’anno scorso ci fu una gestione stupida del corteo, però bisogna capire che non è semplice. Certo non mi rassegno, devo capire come fare in modo che non succeda più». Ubaldo Nannucci dell’Anpi Firenze non è certo soddisfatto: «Mi ero raccomandato di prendere tutte le precauzioni del caso e avevo avuto rassicurazioni dal compagno Pini d ’Oltrarno». Ma gli incidenti si sono verificati ugualmente. «L’alternativa è non fare nulla, così eviteremmo sicuramente episodi spiacevoli... Oppure bisognerebbe blindarsi con guardie private. Ma né l’una né l’altra soluzione sono possibili e nemmeno giuste, questa è materia per le forze dell’ordine. Dobbiamo evitare in tutti i modi provocazioni, ma la paura di incappare in imbecilli che si comportano male non può farci rinunciare a esercitare un diritto fondamentale come festeggiare la Liberazione».
Ubaldo Nannucci Non è giusto rinunciare a un nostro diritto per paura d’incappare in chi si comporta male