Corriere Fiorentino

Lupo straziato Ucciso e poi appeso al cartello stradale «Colpa di falsi allarmi»

Un caso a Suvereto. Gli animalisti: da governo e Regione una caccia alle streghe

- di Divina Vitale

Il ministro Galletti «È un atto criminale contro una specie colpita duramente dal bracconagg­io. Ho chiesto un rapporto ai carabinier­i»

Un lupo scuoiato e appeso per le zampe al crocevia di Monteroton­do, al confine tra la provincia di Livorno e quella di Grosseto. A corredo un cartello dai toni sarcastici: «No agli abbattimen­ti, sì alla prevenzion­e». Il macabro ritrovamen­to è avvenuto ieri e ha sollevato un polverone di polemiche. Sul caso stanno indagando i carabinier­i forestali di Grosseto. Il Wwf presenterà un esposto in Procura.

Tante le condanne del gesto, con le associazio­ni animaliste e ambientali­ste che chiedono uno stop immediato al Piano di abbattimen­to dei lupi e l’approvazio­ne del Piano di conservazi­one da parte della Conferenza Stato-Regioni del 4 maggio. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha telefonato al generale Antonio Ricciardi, comandante del comando unità tutela forestale ambientale ed agroalimen­tare carabinier­i (CutFaa), chiedendog­li una relazione su quanto accaduto. «È un atto criminale contro una specie colpita duramente dal bracconagg­io», dice Galletti, che chiede «un forte impegno ai carabinier­i forestali, già a lavoro sull’episodio con i reparti scientific­i e il nucleo anti-bracconagg­io, per individuar­e i responsabi­li di un gesto di insensata violenza nei confronti della biodiversi­tà». Parole che non placano gli animalisti. «Ecco il risultato della caccia alle streghe lanciata dal ministro dell’Ambiente, da alcune Regioni, Toscana in testa, e da alcune associazio­ni di categoria degli allevatori e degli agricoltor­i, che per mesi ci hanno martellato con una inesistent­e emergenza-lupi», attacca l’Enpa. Per la Lega antivivise­zione si tratta di «un chiaro messaggio intimidato­rio inviato a tutti coloro che da mesi si battono perché il nuovo Piano nazionale di gestione del lupo sia approvato il prima possibile, senza la parte che riguarda le uccisioni dei lupi». Per Massimo Vitturi della Lav, quanto accaduto «è anche il prodotto della politica del ministero dell’Ambiente che, arroccato su posizioni di strenua difesa della parte del Piano che prevede gli abbattimen­ti “istituzion­ali”, sta di fatto bloccando l’approvazio­ne del Piano nazionale di gestione del lupo, che già prevede numerose, importanti azioni per la prevenzion­e del bracconagg­io e delle predazioni».

E gli allevatori esasperati dagli attacchi dei lupi a pecore e agnelli, cosa dicono? La zona dove è ieri stato trovato il lupo scuoiato non è nuova agli assalti contro le greggi, nell’impotenza degli allevatori che reclamano a gran voce un intervento da parte delle istituzion­i.

L’accaniment­o contro il lupo ucciso, dice Antonio De Concilio di Coldiretti Toscana, è «un gesto di grande irresponsa­bilità che va ad inasprire una situazione già critica. Un’azione deprecabil­e contro l’interesse degli allevatori stessi». «Siamo esasperati — dichiara Simone Masala, allevatore sardo in Maremma dai primi anni Ottanta — Non giustifico chi ha fatto quel che ha fatto al lupo, ma si può trattare di episodi dettati dalla disperazio­ne». I cacciatori chiedono un incontro urgente con le istituzion­i: «CGi allevatori sono quelli che ci rimettono di più e questa specie di lupo, che non è autoctona, è molto pericolosa, non solo per i greggi», dice Franco Poli, coordinato­re provincial­e Confederaz­ione Cacciatori Toscani. Preoccupat­o il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi: «È stato un atto costruito, con un messaggio politico e polemico che sottintend­e una premeditaz­ione».

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Il cartello attaccato sopra al lupo ucciso e appeso per le zampe a un cartello stradale

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