Lupo straziato Ucciso e poi appeso al cartello stradale «Colpa di falsi allarmi»
Un caso a Suvereto. Gli animalisti: da governo e Regione una caccia alle streghe
Il ministro Galletti «È un atto criminale contro una specie colpita duramente dal bracconaggio. Ho chiesto un rapporto ai carabinieri»
Un lupo scuoiato e appeso per le zampe al crocevia di Monterotondo, al confine tra la provincia di Livorno e quella di Grosseto. A corredo un cartello dai toni sarcastici: «No agli abbattimenti, sì alla prevenzione». Il macabro ritrovamento è avvenuto ieri e ha sollevato un polverone di polemiche. Sul caso stanno indagando i carabinieri forestali di Grosseto. Il Wwf presenterà un esposto in Procura.
Tante le condanne del gesto, con le associazioni animaliste e ambientaliste che chiedono uno stop immediato al Piano di abbattimento dei lupi e l’approvazione del Piano di conservazione da parte della Conferenza Stato-Regioni del 4 maggio. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha telefonato al generale Antonio Ricciardi, comandante del comando unità tutela forestale ambientale ed agroalimentare carabinieri (CutFaa), chiedendogli una relazione su quanto accaduto. «È un atto criminale contro una specie colpita duramente dal bracconaggio», dice Galletti, che chiede «un forte impegno ai carabinieri forestali, già a lavoro sull’episodio con i reparti scientifici e il nucleo anti-bracconaggio, per individuare i responsabili di un gesto di insensata violenza nei confronti della biodiversità». Parole che non placano gli animalisti. «Ecco il risultato della caccia alle streghe lanciata dal ministro dell’Ambiente, da alcune Regioni, Toscana in testa, e da alcune associazioni di categoria degli allevatori e degli agricoltori, che per mesi ci hanno martellato con una inesistente emergenza-lupi», attacca l’Enpa. Per la Lega antivivisezione si tratta di «un chiaro messaggio intimidatorio inviato a tutti coloro che da mesi si battono perché il nuovo Piano nazionale di gestione del lupo sia approvato il prima possibile, senza la parte che riguarda le uccisioni dei lupi». Per Massimo Vitturi della Lav, quanto accaduto «è anche il prodotto della politica del ministero dell’Ambiente che, arroccato su posizioni di strenua difesa della parte del Piano che prevede gli abbattimenti “istituzionali”, sta di fatto bloccando l’approvazione del Piano nazionale di gestione del lupo, che già prevede numerose, importanti azioni per la prevenzione del bracconaggio e delle predazioni».
E gli allevatori esasperati dagli attacchi dei lupi a pecore e agnelli, cosa dicono? La zona dove è ieri stato trovato il lupo scuoiato non è nuova agli assalti contro le greggi, nell’impotenza degli allevatori che reclamano a gran voce un intervento da parte delle istituzioni.
L’accanimento contro il lupo ucciso, dice Antonio De Concilio di Coldiretti Toscana, è «un gesto di grande irresponsabilità che va ad inasprire una situazione già critica. Un’azione deprecabile contro l’interesse degli allevatori stessi». «Siamo esasperati — dichiara Simone Masala, allevatore sardo in Maremma dai primi anni Ottanta — Non giustifico chi ha fatto quel che ha fatto al lupo, ma si può trattare di episodi dettati dalla disperazione». I cacciatori chiedono un incontro urgente con le istituzioni: «CGi allevatori sono quelli che ci rimettono di più e questa specie di lupo, che non è autoctona, è molto pericolosa, non solo per i greggi», dice Franco Poli, coordinatore provinciale Confederazione Cacciatori Toscani. Preoccupato il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi: «È stato un atto costruito, con un messaggio politico e polemico che sottintende una premeditazione».