In auto ubriaco uccise madre e figlia: la corte d’Appello gli dimezza la pena
Alexe Danut era ubriaco alla violante della sua minicar quando sbandò e travolse mamma e figlia che camminavano sul marciapiede mentre tornavano da una festa di compleanno. Per Barbara Stepien, 51 anni di origine polacche, e la piccola Letizia Fiacchini, appena 10, non ci fu nulla da fare. Per quel terribile incidente avvenuto nelle stradine di San Leo, frazione di Arezzo, il 31 gennaio 2016, ieri la corte d’appello ha dimezzato la condanna per duplice omicidio colposo al 51enne romeno (difeso dall’avvocato Carmen Capoccia) a 5 anni e 2 mesi, nonostante il procuratore generale avesse insistito per la conferma del verdetto di primo grado. Quasi un anno fa, il gip del tribunale di Arezzo aveva inflitto una pena esemplare per l’automobilista che quella sera aveva nel sangue un livello di alcol quasi quattro volte il consentito: 9 anni e due mesi. La motivazione, che sarà depositata tra due mesi, spiegherà cosa ha persuaso i giudici a ridimensionare la prima decisione. Intanto Danut è in carcere da quella sera. «È come se me le avessero uccise una seconda volta», non si dà pace Luca Fiacchini, marito di Barbara e padre di Letizia al termine del processo. È sorpresa dal verdetto anche il difensore: «Dobbiamo solo aspettare le motivazioni — dice l’avvocato Capoccia — Danut resta in carcere e ha più volte detto che è dispiaciuto ed è disposto a lavorare tutta la vita per risarcire i familiari di Barbara e Letizia”. La notizia della sentenza arriva subito ad Arezzo. «Sono perplesso, incredulo e sgomento — dice il sindaco Alessandro Ghinelli — Occorre cambiare le leggi, rinunciare a qualche garanzia e prendersi qualche rischio in più sulla giustezza della pena ma ottenere una maggiore sicurezza dei cittadini». È indignata anche la popolazione di San Leo: per martedì sera è in programma una fiaccolata di protesta.
Rabbia Il marito e padre delle vittime: «È come se le avessero ammazzate due volte»