IL RIASSUNTO DI UN ANNO
Paulo Sousa forse non indovina la formazione di partenza, ma di sicuro azzecca i cambi che rovesciano la partita e consentono alla Fiorentina di battere la Lazio con un’inaspettata e dunque clamorosa tripletta di gol in dieci minuti, dal 66’ al 76’, che tiene in vita un po’ di aria d’Europa.
La partita è stata esemplare nel senso che ha riassunto in 95 minuti di gioco la stagione della Fiorentina, o meglio i difetti della squadra e la loro improvvisa scomparsa, comunque mai definitiva. Si era visto, con paziente tolleranza, un primo tempo ispirato a una certa aria di vacanza da parte della Fiorentina che non riusciva a contenere la mezza Lazio che Simone Inzaghi, pensando alla finale di Coppa Italia di mercoledì con la Juventus, aveva mandato in campo. Poi, dopo un duro intervento di Radu su Bernardeschi, il clima è cambiato e soprattutto è cambiata la formazione. Correggendo i suoi errori di partenza o semplicemente seguendo un’intuizione ispirata dal vecchio detto «o la va o la spacca» (chissà se esiste l’equivalente in Portogallo), Sousa ha fatto tre cambi in contemporanea mandando in campo Kalinic, Tello e Sanchez. Da questo momento è nata un’altra Fiorentina ed è andata in bambola la Lazio che ha molto collaborato nei tre gol viola, compresa un’autorete. Inzaghi, dopo il pareggio dell’ottimo e combattivo Babacar, ha imitato Sousa mandando in campo i suoi assi d’attacco (Immobile e Felipe Anderson), ma con risultati molto differenti, visto che in due minuti i viola si sono trovati sul due a uno. Il progetto di risparmiare i titolari in vista della finale si è ulteriormente complicato con gli infortuni di Lukaku e Parolo. Con la Lazio in dieci la Fiorentina ha quasi sofferto di più, prendendo un gol, ma ha portato in fondo la vittoria. È successo tutto quando sembrava che fosse già successo tutto. Alla fine applausi tra le contestazioni.