La staffetta rosa per Bartali dei duecento ciclisti del sabato
Tutti assieme in memoria di Ginettaccio. Giovani, anziani, uomini, donne. Tutti in sella, da piazza Duomo fino a Ponte a Ema, sulle tracce di Gino Bartali. Un serpentone di biciclette, ieri pomeriggio, ha attraversato Firenze e Bagno a Ripoli, toccando i luoghi più cari al grande ciclista a pochi giorni dalla tappa del Giro del Centenario che lo omaggerà.
È la staffetta Bartali, organizzata dalla nipote Lisa per ricordare le gesta sportive e i valori umani del nonno in occasione del centenario del Giro d’Italia. Tra il battistero e il sagrato del Duomo alla partenza quasi 200 le biciclette sotto il sole. Ci sono professionisti del pedale, ma anche tantissimi amatori, con tanto di jeans e sgangherate bici da passeggio. Tanti in maglia rosa, quella consegnata dagli organizzatori. Tra gli anziani, ultraottantenni in forma smagliante come Mario Orlandi, ex presidente del circolo Arci di Ponte a Ema e amico di Ginettaccio: «Ideammo insieme l’idea di un museo a lui intitolato, gli sarebbe piaciuto vederlo finito». Tantissimi i ciclisti della Società sportiva Aquila dove è cresciuto Bartali.Dopo la partenza, tra le chiarine, il passaggio alla sinagoga di via Farini, luogo simbolo visto che Bartali rischiò la vita per salvare molti ebrei. Poi tutti verso i viali, attraversando via dei Pilastri e via Carducci tra le imprecazioni dei ciclisti per le buche. Tappa obbligata in piazza Elia Dalla Costa, dove Gino abitò dagli anni Settanta. E poi gran finale a Ponte a Ema, dove anche il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini è in maglia rosa. «Le sue gesta di coraggio — dice la nipote — e di altruismo devono esserci da esempio nel nostro quotidiano».