Rifredi in festa per Savelli e Mordini
Brindisi nel loro teatro dopo l’unione civile. La Boschi tra gli amici
Le pareti del foyer del Teatro di Rifredi ieri pomeriggio sembravano un album di foto di famiglia ricco di ricordi e sentimenti, che si dispiegava lungo quattro decenni fuori e dentro il palcoscenico. Difficile da decifrare, da capire dove finisse la vita di coppia, domestica, e dove iniziasse quella pubblica, di palcoscenico. Perché in fondo Pupi e Fresedde è una compagnia teatrale fatta a forma di famiglia.
Questa immagine svettava ancora più nitida in occasione della festa di ieri: cortile dell’Sms di Rifredi pieno fino al limite per l’unione civile di Angelo Savelli e Giancarlo Mordini, il regista e il direttore artistico storici della compagnia e del teatro. E da Roma è giunta appositamente per festeggiare i cari amici sposi anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Si festeggia una storia d’amore vecchia di 37 anni, che ha atteso la riforma del diritto di famiglia per convolare a forma giuridica ufficiale. A Rifredi si è fermato a brindare alla salute di Savelli e Mordini tutto il mondo teatrale fiorentino da Anna Meacci a Maurizio Lombardi, da Enzo De Caro a Alessandro Riccio, e una folta rappresentanza della comunità lgbt.
Ieri mattina la cerimonia nella Sala rossa di Palazzo Vecchio gremita di amici e colleghi. Officiava Dario Nardella: il sindaco si è dilungato nel raccontare «questa grande storia d’amore che è anche una storia culturale per quanto Angelo e Giancarlo hanno dato a questa città». Per una Boschi ospite a sorpresa, il più atteso non si è presentato: il compositore premio Oscar Nicola Piovani, amico di una vita di Savelli, che ha accompagnato la cerimonia con la sua musica. Ma è rimasto a Roma: «Non sono mai andato a un matrimonio, non potevo iniziare oggi» pare abbia commentato con il suo solito spirito dissacrante.
Un palco in stile «speaker corner» del londinese Hyde Park in un angolo del giardino, per accogliere tutti coloro che volevano regalare pensieri e parole d’affetto alla coppia, una bacheca per i bigliettini presa d’assalto dai teatranti e dai molti membri della classe politica cittadina intervenuti. E poi una richiesta da parte della coppia: niente regali, meglio lasciare una donazione che servirà al Teatro di Rifredi ad allestire una parte della prossima stagione dedicata esplicitamente a spettacoli contro l’omofobia.
37 anni d’amore La commozione a Palazzo Vecchio e tante parole d’affetto per la coppia