Corriere Fiorentino

Adesso tocca a loro

Il Milan batte il Bologna, niente sesto posto Inizia la ricostruzi­one, a breve l’annuncio di Pioli Corvino e Cognigni non hanno più alibi: via all’operazione rilancio, ma il tempo stringe già E c’è da convincere Bernardesc­hi a restare

- di Leonardo Bardazzi

Game over, Montella si è preso l’Europa e alla Fiorentina, adesso, non resta che ricomincia­re daccapo. «Entro un mese diremo i nostri obiettivi», ha detto il presidente esecutivo Mario Cognigni davanti ai tifosi del Centro Coordiname­nto. Una promessa che dovrà assolutame­nte essere mantenuta: in ballo c’è qualcosa di più di un nuovo ciclo da aprire.

Domenica sera (nonostante l’inutilità della partita con il Pescara, la Lega calcio ha confermato l’inizio per le 20,45) pioveranno altri fischi. Su Sousa, i giocatori e la società stessa, sbeffeggia­ta sui social anche ieri pomeriggio dopo che il Milan (3-0 il finale) aveva battuto il Bologna e conquistat­o matematica­mente il sesto posto. Ma dopo gli sfoghi di piazza, toccherà proprio alla Fiorentina fare il primo passo e chiarire i programmi per il futuro: che la prossima sarà L’allenatore del Milan Vincenzo Montella fa festa con Locatelli e il portiere Donnarumma dopo la conquista del sesto posto Sopra, Federico Bernardesc­hi un’estate di rivoluzion­e è evidente da tempo. Che la zavorra del passivo di bilancio è stata sostanzial­mente lasciata alle spalle, anche. Restar fuori dalle coppe dopo quattro anni tra l’altro, per certi versi potrebbe dare una mano nella costruzion­e di un gioco, di un’identità ormai perduta da tempo da queste parti. Serve un’idea comune però, in grado rilanciare per davvero la Fiorentina (anche se il livello delle avversarie, con l’arrivo dei dollaroni cinesi, si alzerà) e a darla dovranno pensarci Della Valle, Cognigni e Corvino.

Il primo tassello sarà Stefano Pioli, che a Parma danno carico e convinto al 100% della scelta viola. L’ex allenatore dell’Inter sta trattando la risoluzion­e con Suning (da contratto dovrebbe percepire poco meno di due milioni) e non appena avrà sistemato i conti con il suo vecchio club, diventerà ufficialme­nte il nuovo allenatore viola. Sarà lui ovviamente a dare le linee-guida del mercato, anche se Corvino si è già portato avanti con il lavoro: Milenkovic e Vitor Hugo saranno due colonne della nuova difesa (quella vecchia è già a 55 gol subiti, record negativo dell’era Della Valle).

Il secondo tassello, forse ancora più importante del primo, si chiama Bernardesc­hi. La Fiorentina gli ha fatto l’offerta che fece a Jovetic anni fa: 5 anni a 2,5 milioni netti a stagione, praticamen­te il massimo per le finanze viola. Berna però ancora ci sta pensando perché aspetta di vederci chiaro (come i tifosi) sulle ambizioni della squadra e perché le offerte arrivate al suo manager (del Chelsea soprattutt­o) allettano e non poco.

A fine mese comunque arriverà la risposta tanto attesa: Corvino nel frattempo ha mandato messaggi non troppo rassicuran­ti («Andremo avanti con o senza di lui»), ma nonostante le nuvole plumbee sopra la Fiorentina, la sensazione è che alla fine si troverà un accordo per restare insieme almeno per un altro anno. Berna, Pioli, magari qualche acquisto a sorpresa già prima di Moena, in modo tale da dare all’allenatore la possibilit­à di lavorare, fin da subito, sulla Fiorentina che verrà. Nanni Moretti direbbe «Fate qualcosa di viola»: ce n’è davvero bisogno.

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