UNA SPINTA PRIVATA ALLA CRESCITA
Quest’ultimo ha coinvolto, in prima persona, il nostro Paese a causa di uno scarso controllo della spesa pubblica negli anni dopo l’entrata nell’euro e prima della crisi, quando poteva e doveva essere «messo fieno in cascina». Non si può ritornare a commettere gli stessi errori, in particolare nell’organizzazione del welfare. Infatti, la spesa sociale, partendo da una base elevata, è cresciuta negli ultimi anni, come è giusto che sia in recessione, ma deve rientrare in un sentiero di sostenibilità di lungo periodo, non appena riprenderà, si spera con più vigore, l’occupazione e il fenomeno del disagio sociale tenderà a contrarsi. Gli enti locali, i più direttamente impegnati in campo sociale, hanno un ruolo cruciale nella prospettiva delineata da De Vico. E in Toscana, il Partito democratico, al governo nella gran parte dei Comuni e nonché della Regione, è chiamato a farsi carico di questa evoluzione. In particolare, si dovrà con coraggio distinguere e separare, nei servizi pubblici, indirizzo politico e gestione, sviluppando le relazioni e le complementarità tra pubblico, privato e terzo settore. Non solo la gestione privata dei servizi pubblici può alleggerire la pressione sulla spesa pubblica, ma può anche, avvalendosi della domanda crescente di prestazioni, fare investimenti e creare nuova occupazione. In conclusione, la gestione di sanità, assistenza, istruzione primaria e anche di politiche dell’innovazione avrà bisogno di una bella riverniciata, senza farsi influenzare dai richiami agli antichi steccati e contrapposizioni da parte di un’ideologia che non ha certamente fornito, ovunque, soluzioni valide per uscire dalla crisi economica e non ha quindi niente da rivendicare.