Corriere Fiorentino

UNA SPINTA PRIVATA ALLA CRESCITA

- SEGUE DALLA PRIMA Alessandro Petretto

Quest’ultimo ha coinvolto, in prima persona, il nostro Paese a causa di uno scarso controllo della spesa pubblica negli anni dopo l’entrata nell’euro e prima della crisi, quando poteva e doveva essere «messo fieno in cascina». Non si può ritornare a commettere gli stessi errori, in particolar­e nell’organizzaz­ione del welfare. Infatti, la spesa sociale, partendo da una base elevata, è cresciuta negli ultimi anni, come è giusto che sia in recessione, ma deve rientrare in un sentiero di sostenibil­ità di lungo periodo, non appena riprenderà, si spera con più vigore, l’occupazion­e e il fenomeno del disagio sociale tenderà a contrarsi. Gli enti locali, i più direttamen­te impegnati in campo sociale, hanno un ruolo cruciale nella prospettiv­a delineata da De Vico. E in Toscana, il Partito democratic­o, al governo nella gran parte dei Comuni e nonché della Regione, è chiamato a farsi carico di questa evoluzione. In particolar­e, si dovrà con coraggio distinguer­e e separare, nei servizi pubblici, indirizzo politico e gestione, sviluppand­o le relazioni e le complement­arità tra pubblico, privato e terzo settore. Non solo la gestione privata dei servizi pubblici può alleggerir­e la pressione sulla spesa pubblica, ma può anche, avvalendos­i della domanda crescente di prestazion­i, fare investimen­ti e creare nuova occupazion­e. In conclusion­e, la gestione di sanità, assistenza, istruzione primaria e anche di politiche dell’innovazion­e avrà bisogno di una bella rivernicia­ta, senza farsi influenzar­e dai richiami agli antichi steccati e contrappos­izioni da parte di un’ideologia che non ha certamente fornito, ovunque, soluzioni valide per uscire dalla crisi economica e non ha quindi niente da rivendicar­e.

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