Corriere Fiorentino

Via Palazzuolo, un caso irrisolto

Il fine settimana ha rilanciato l’allarme in una strada simbolo della lotta al degrado. Bottigliat­e in piazza Indipenden­za Il furto e il pestaggio ripreso dai residenti, l’eroina in pieno giorno, le minacce a un barista

- Lorenzo Sarra

Giovedì una giovane coppia sorpresa a farsi di eroina in mezzo di strada. Sabato il coltello alla gola di un barista, minacciato da un cliente che non voleva pagare il conto. Domenica l’inseguimen­to del ladro di un cellulare finito con il pestaggio dello stesso, fino all’arrivo della polizia. Quattro giorni che rilanciano il problema del destino di via Palazzuolo.

Quattro giorni ad alta tensione in via Palazzuolo, dove tra giovedì e domenica è accaduto un po’ di tutto, per la disperazio­ne e preoccupaz­ione dei residenti. Si comincia il 18 maggio, quando in via di Santa Lucia due ragazzi si appartano in un angolo per assumere eroina: «Era l’ora di pranzo: per strada c’erano ancora gli studenti del vicino liceo francese Victor Hugo», dichiara una commercian­te che preferisce restare anonima. «Ad un certo punto abbiamo notato una coppia che litigava. Lei pregava l’uomo di farle una dose. Sono rimasti lì per quaranta minuti, fino a quando lui non l’ha accontenta­ta. Abbiamo provato a chiamare le forze dell’ordine, ma sono arrivate soltanto dopo più di un’ora».

Il problema della droga è in costante aumento, come del resto spiega Andrea Boccaccell­i, rappresent­ante del comitato «Palomar»: «La zona sta diventando invivibile. I pusher sono fissi tra il bar Palazzuolo ed il minimarket di via Maso Finiguerra. Nel weekend ho visto intervenir­e le forze dell’ordine tre volte. La mattina di venerdì c’è stato il furto di una bicicletta, sabato un barista si è visto minacciare con un coltello e infine domenica è scoppiata una rissa proprio sotto all’albergo dove lavoro. Abbiamo fatto richiesta scritta al prefetto e al questore, abbiamo cercato di metterci in contatto con il sindaco: nessuna risposta».

Al bar «Il cantuccio» di via Maso Finiguerra, dove è avvenuta l’aggression­e prima citata, il titolare Fu Jianwen è ancora scosso: «Alle 18,40 circa un tunisino è venuto a bere un negroni nel mio locale», racconta il barista. «Una volta finita la consumazio­ne si è rifiutato di pagarmi e se ne è andato. Ma dopo pochi minuti è tornato: voleva usare il bagno. Gli ho detto che avrebbe dovuto saldare il conto e lì ha perso la testa. Prima ha tirato un calcio ad un tavolino, spaccando un vaso, e poi ha estratto un coltello, puntandome­lo contro il viso. Sono scappato per prendere il cellulare e chiamare aiuto. Lui mi prendeva in giro. Fortuna che nei paraggi c’era un militare in borghese. Ha avvertito dei colleghi e l’uomo è stato arrestato».

E siamo a domenica 21 maggio. Sono le 19,30 circa, in via Palazzuolo, quando improvvisa­mente quattro sudamerica­ni circondano un marocchino in fuga. Quest’ultimo è colpevole di furto: ha rubato un cellulare ad una donna durante una festa di battesimo e poi ha spintonato il marito della stessa che tentava di catturarlo. Partono botte, pugni, insulti ripresi in un video dei residenti: «Ti taglio la gola!», urla uno degli aggressori al ladro, schiaccian­dogli la testa contro una macchina. Per fortuna una pattuglia della polizia interviene, arrestando il magrebino per rapina. Nessuna rivelazion­e di segreto d’ufficio nell’inchiesta sui bonus Asl, nessun accesso abusivo al sistema del pc per l’ex pg Beniamino Deidda, la ex segretaria Monica Dilaghi e il dirigente Asl Giuseppe Petrioli. I giudici d’appello, che a febbraio hanno confermato l’assoluzion­e, spiegano che la segretaria «ha informato l’indagato in una fase in cui il segreto investigat­ivo era venuto meno».

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 ??  ?? In alto la rissa di domenica, a destra i rifiuti davanti al Fulgor e sopra due ragazzi che si bucano in via di Santa Lucia
In alto la rissa di domenica, a destra i rifiuti davanti al Fulgor e sopra due ragazzi che si bucano in via di Santa Lucia

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