Animalisti al via Ora si teme l’ira dei cacciatori
Il nuovo movimento di Brambilla e Berlusconi visto dalla Toscana: «Il 20%? Un miraggio»
Toscana terra di sinistra e di doppiette, che effetto elettorale può avere la svolta animalista di Silvio Berlusconi nella nostra regione?
Il fondatore di Forza Italia, al fianco di Maria Vittoria Brambilla, ha lanciato il Movimento Animalista, azzardando che alle elezioni, al fianco degli azzurri, potrebbe incassare anche il 20 per cento di consensi, contando sui sette milioni e mezzo di famiglie che in Italia hanno un animale d’affezione in casa. Il potenziale di voti c’è, ma di certo c’è anche il rischio di un effetto boomerang, da non sottovalutare. Uno di questi casi è la Toscana, dove ci sono almeno 85 mila cacciatori (quindi almeno 85 mila voti). In questa importante fetta di elettorato, almeno fino a qualche anno va, registrava anche in una regione «rossa» come la nostra una importante percentuale di sostenitori del centrodestra. Questa tendenza era dovuta al fatto che, quando la componente dei Verdi era ancora forte, il centrosinistra era più incline ad approvare leggi restrittive verso il popolo della caccia. E quest’ultimo, in buona parte e come per riflesso condizionato, votava contro il centrosinistra. Oggi, con i Verdi praticamente scomparsi, questa dinamica elettorale non vale più. E chiedendo un parere ad esponenti dell’uno e dell’altro schieramento, che contano consensi tra le famiglie delle 85 mila doppiette toscane, la risposta è univoca: «I cacciatori sono una categoria ormai omogenea, non pende né a destra, né a sinistra». È in questo quadro, allargato su scala nazionale, che Berlusconi, con la sua svolta, conta di strappare consensi al Pd e al M5S; rischiando però di perderne altri, dei cacciatori, che il capo di Forza Italia ha già nel proprio carniere.
La contrapposizione cacciatori-animalisti o ambientalisti è da sempre un tema assai spinoso. Lo testimonia il fatto che, interrogati sulla svolta berlusconiana, non è possibile strappare un commento né da Federcaccia, né ad esempio dal Wwf. Parla, col contagocce, anche Marco Remaschi, Pd, assessore regionale all’Agricoltura e che governa le politiche sulla caccia: «Io ritengo che Berlusconi sia un grande comunicatore, ma da qui a preoccuparsi che strappi voti al Pd con questa mossa ce ne corre — riflette — Messa da una parte la sua abilità, ritengo che, a livello concreto, sia una boutade». Potrà esserci invece un effetto boomerang? «Tutte le iniziative che portano voti al centrode- stra sono benvenute — spiega Stefano Mugnai, consigliere regionale e coordinatore forzista in Toscana — Un discorso è fare campagne per tutelare il cane ed il gatto come ha sottolineato il presidente Berlusconi, un’altra è tutelare dalla caccia il cinghiale e altri animali, che sono fin troppi. Forza Italia è sempre stata dalla parte dei cacciatori, ma anche degli agricoltori che subiscono gravi danni economici a causa degli animali selvatici. Non bisogna far confusione strumentale».
C’è poi la posizione di Ermete Realacci, deputato Pd e presidente onorario di Legambiente: «Bisogna prima capire cosa si intende per animalismo: a Montecristo, ad esempio, siamo stati costretti ad una derattizzazione di massa, perché i topi mettevano a repentaglio la sopravvivenza di due uccelli rari come la berta maggiore e quella minore. Ecco: in questo caso l’animalismo giusto è questo — riflette — Berlusconi? È un grande venditore, ma da qui ad incassare il 20 per cento ce ne passa... Poi però il vero che il Pd su questo fronte deve fare di più».
Il botta e risposta continua anche nel Salone de’ Dugento, tra Caterina Biti, presidente del Consiglio comunale e veterinaria ed il capogruppo di Forza Italia, Jacopo Cellai. «Berlusconi? Mossa furba, ma populista. Il tema della cura e della dignità degli animali va trattato senza facili spot — spiega Biti — Se ruba voti al Pd? Non credo proprio. E poi sono curiosa di vedere il programma...».
«Il presidente sa intercettare benissimo un nuovo tipo di istanze dei cittadini — replica Cellai — Non temo boomerang: Berlusconi parla di tutele per gli animali domestici e quindi non incrocia la caccia».
Mugnai (Forza Italia) Un discorso sono cani e gatti, un altro tutelare cinghiali e altri animali che sono fin troppi. Noi siamo sempre stati dalla parte dei cacciatori