Le pressioni a Rignano Controffensiva del Pd
E Lorenzini sul caso Consip: mai visto Russo
Cinque anni fa, nel Pd, le avevano chiamate le primarie dei coltelli. Oggi che gli alleati di allora sono candidati su fronti opposti e il Pd, capitanato da Eva Uccella, e il suo (ex) sindaco, Daniele Lorenzini, se ne danno di santa ragione. La settimana scorsa, Lorenzini, a capo della lista civica «Insieme per Rignano», si era presentato dai carabinieri per denunciare le pressioni subite da un suo candidato consigliere, costretto a ritirarsi a causa di telefonate minacciose che avrebbe ricevuto da alcuni esponenti Dem. Ieri sono stati quelli del Pd ad andare alla stazione dei carabinieri per presentare un esposto denuncia: «A noi, le accuse mosse non risultano — spiegano dalla sezione — Quindi chiediamo che si indaghi per fare chiarezza: se, come crediamo, si tratta di cose non vere, qualcuno ne risponderà per diffamazione e calunnia». Ieri poi Daniele Lorenzini ha convocato una conferenza stampa per rispondere invece alle affermazioni di Roberto Bargilli — suo attuale assessore e in passato autista del camper di Matteo Renzi — che l’aveva accusato di aver ricevuto finanziamenti, nella campagna per le regionali 2015, da parte di Carlo Russo, indagato nel caso Consip: «Mai incontrato né conosciuto, neanche per fama», dice Lorenzini. Che spiega che il finanziamento da 10 mila euro è arrivato, ma che fu gestito dall’assessore Tommaso Cipro e da Tiziano Renzi.