Il sindaco: riconquistiamo anche i vicoli
Filippeschi: un problema urgente, lì comanda lo spaccio. E da soli non bastiamo
«Un grandissimo successo». Il sindaco Marco Filippeschi gongola per le migliaia di persone che hanno affollato la prima delle Notti dei Cavalieri
«È un lavoro che parte da lontano — dice — e che è iniziato con il nuovo lastricato, con il restauro completo delle facciate di piazza dei Cavalieri, e ora si completa con una notte suggestiva in un luogo di eccezionale bellezza, di cui finalmente tutti i pisani possono godere». Ma Filippeschi aggiunge: «Di fatto abbiamo messo a nudo il contrasto tra quanto si può fare di bello e i problemi di una città che vive di università e di turismo». «Al di là della vivibilità, della movida molesta, abbiamo un problema, un problema urgente: i vicoli del centro — ammette ancora il sindaco — lì lo spaccio di stupefacenti comanda. E le nostre forze non bastano».
Filippeschi aveva chiesto a governo e Parlamento l’invio di dieci poliziotti o carabinieri specializzati in antiterrorismo, oltre ad altri dieci militari per la sicurezza nelle strade. Roma aveva risposto sì («riconoscendo che le forze qui sono insufficienti») assicura il sindaco. Ma nessuno è arrivato.
Anzi, dieci carabinieri di stanza a Pisa sono stati formati per l’antiterrorismo e destinati a piazza dei Miracoli, sottraendoli così al resto della città. «Se Roma non manterrà le promesse sono pronto a mettere in scena una protesta clamorosa», assicura. Così, per il momento, il Comune si concentra sul contrasto al degrado. L’operazione di recupero di piazza dei Cavalieri, sarà replicata in piazza delle Vettovaglie — lastricato, facciate, bagni — e nella zona della Stazione, giardini, loggiati. Grazie anche ai finanziamenti di Fondazione Pisa e quelli del governo per le periferie degradate. Ma non può bastare. «Stiamo lavorando con l’associazione delle Vettovaglie per contrastare l’impoverimento dell’offerta commerciale, per recuperare attività di qualità. I provvedimenti dei governi (Renzi e Gentiloni, ndr) sono buoni, ma non bastano: Pisa non è Firenze, qui l’area Unesco si limita a piazza dei Miracoli, il resto è una zona sulla quale non abbiamo abbastanza poteri. E la liberalizzazione delle licenze ha fatto danni enormi».
Insomma, su molti fronti Pisa aspetta Roma. Ma con piazza dei Cavalieri ha iniziato da sola «un’offensiva culturale, per cambiare le abitudini dei pisani e provare a offrire qualcosa che vada oltre le serate in cui l’unico tema era il bicchiere di birra». Così, oltre alle iniziative in piazza, sta partendo una nuova «rete» culturale, tra concerti e esposizioni, che comprende anche la chiesa dei Cavalieri, il palazzo del Consiglio dei Dodici e la torre della Fame, quella resa celebre dal conte Ugolino e da Dante Alighieri.
L’offensiva culturale può cambiare tante cose Ho chiesto rinforzi, dieci agenti in più in strada: e se Roma non manterrà le promesse sono pronto a proteste clamorose