«Continua così il dialogo iniziato con don Milani e padre Balducci»
Anche il cardinale Gianfranco Ravasi arriva a «sentirsi toscano quando mi trovo in Toscana» dove, spiega, la Chiesa del ‘900 ha conosciuto alcune delle forme più elevate di dialogo «nelle figure profetiche e anticipatrici di don Milani e padre Balducci». Ospite in Consiglio regionale per l’iniziativa «Non muri ma ponti» introdotta dal presidente della Fondazione Ernesto Balducci Andrea Cecconi, insieme a Eugenio Giani, presidente dell’assemblea regionale, e al direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini, il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura ha salutato il fiorentino neo presidente della Cei Bassetti come diretto prosecutore di quella linea di dialogo e progresso che ha segnato il passo da Elia Dalla Costa a oggi. Una nomina «significativa, perché Bassetti è persona di grande umanità, di grande simpatia e spontaneità, in sintonia con lo stile di Papa Francesco proprio nel costruire ponti invece che muri». Quelle che aspettan o il mondo cattolico sono le sfide «del dinamico e delicato interculturalismo al posto dello statico multiculturalismo», citando il celebre film Indovina chi viene a cena di Stanley Kramer come esempio della necessità di mettere alla prova pratica il concetto di convivenza «spesso vissuto ognuno nel proprio recinto». Con parabole tibetane, ebraiche, islamiche e bibliche, Ravasi ha tenuto la sua lezione sull’evoluzione del concetto di «ponte». «Penso che per la Cei sia significativo avere anche un dialogo con la società laica e la cultura contemporanea nei cui confronti Bassetti è pronto ad ascoltare le interrogazioni». Al termine dell’incontro Ravasi ha ricevuto la targa della manifestazione legata al quarto di secolo dalla morte di padre Balducci dalle mani di Cecconi, un libro d’artista di Mario Francesconi sempre su padre Balducci e un’edizione dell’Inferno dantesco da Giani.