Corriere Fiorentino

Berna time

Rinnovo rebus «Grazie Fiorentina, ci sto pensando»

- di David Guetta

«Ok la convocazio­ne in Nazionale, ma secondo me il vero salto di qualità lo fai solo se segni un po’ di più». Maggio 2016, Federico Bernardesc­hi ha appena vinto il premio per il miglior under 25 viola, si parla dei grandi del passato e mi viene in mente la scommessa di quattro anni prima con Luca Toni e con circa trecento tifosi che avevano accettato la sfida: se Lucagol avesse segnato meno di otto reti, chi scommettev­a avrebbe fatto un’offerta alla Fondazione Borgonovo. Altrimenti avrei pagato io una sontuosa merenda a tutti, come poi avvenne. A Federico l’idea piace molto e il collegamen­to con Stefano Borgonovo ancora di più. Il tempo di avere il lasciapass­are dalla Fiorentina e si parte.

Dopo pochi mesi di campionato Bernardesc­hi centra l’obiettivo senza troppi problemi e siccome il ragazzo ha molto sale in testa, nell’intervista con cui commenta la vittoria ci aggiunge qualcosa di suo: «Guetta ha perso, io verrò molto volentieri e farò un’offerta alla Fondazione Borgonovo. Vi invito a seguire il mio esempio». A quel punto era però necessario coinvolger­e Chantal, anche perché quel ragazzo con la maglia viola numero 10 sarebbe molto piaciuto a Stefano. La vigilia dell’incontro è stata un po’ movimentat­a: parla? Non parla? Vor- rà stare solo sulla scommessa o dopo mesi di silenzio sarà possibile farci raccontare il suo punto di vista sulla trattativa più importante dell’estate viola.

Quando Federico arriva in Piazza Antonelli ad aspettarlo ci sono già più di cento tifosi che poi raddoppier­anno e più della metà sono bambini a cui delle polemiche sul rinnovo del contratto non gliene importa nulla. A loro interessa una foto con Bernardesc­hi, un autografo sulla maglia o sul pallone, qualcuno si fa addirittur­a scrivere la dedica sulla camicia. E in questo il ragazzo assomiglia molto ad un altro grande numero dieci del passato, Manuel Rui Costa. Uno che faceva aspettare i giornalist­i se non aveva firmato tutti gli autografi. Per Bernardesc­hi è la stessa cosa: si perde con i più piccoli, non vuole deludere nessuno e chiede solo di entrare dentro la pasticceri­a dove più tardi verrà offerta la merenda perché è sì molto elegante, ma la giacca nera male si adatta ai trenta gradi fiorentini delle cinque di pomeriggio .

Poi c’è l’incontro con Chantal Borgonovo: lui è un po’ emozionato anche perché era già alla Fiorentina quando nel 2008 Stefano in carrozzina fece il giro di campo accompagna­to da quel signore con i capelli bianchi che nessuno a Firenze ha mai dimenticat­o. Ha grande rispetto e ammirazion­e per la coraggiosa battaglia contro la «stronza» condotta da Stefano. Intanto volano i commenti delle mamme dei ragazzini: «è proprio belloccio!» e via con altre foto, stavolta però con le signore. Insomma, un successo a tutti i livelli. Parte l’intervista e mi accorgo che non oppone nessuna resistenza e anzi pare che abbia voglia di parlare, forse perché negli ultimi tempi ne ha sentite e lette troppe. Nella prossima stagione si replica con l’altro Federico, Chiesa: pagherò ancora?

 L’incontro con Chantal è stato pieno di emozioni Fede era già in viola quando ci fu quella serata nel 2008...

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