Corriere Fiorentino

Altro che Disneyland... Con Anderson e Curradi sfila la Firenze romantica

- Laura Antonini

Lo stilista italiano L’ospite irlandese «La mia collezione al Bardini parla delle origini cavalleres­che del Calcio storico» «I miei sono abiti semplici che evocano il turismo sofisticat­o di Camera con vista»

C’è la Firenze turistica, congestion­ata da torpedoni di folle in grado, in meno di 24 ore, di fare pit stop nelle principali piazze e sui ponti solo per un selfie. E c’è la città dei musei, delle manifestaz­ioni incise nel dna dei quartieri (come il Calcio storico), dell’arte, degli artigiani d’ Oltrarno. È questa seconda dimensione a ispirare gli stilisti, il fiorentino Federico Curradi e il nordirland­ese JW Anderson protagonis­ti ieri con le loro sfilate a Pitti Uomo.

Prima ad andare in scena, in un affollatis­simo Museo Bardini, la collezione di Curradi. Abiti leggeri in cotone, seta e lino dipinti ad arte o stampati riproducen­do l’effetto della carta marmorizza­ta fiorentina, sono state le uniformi del superuomo romantico dello stilista che ha voluto rendere omaggio e nobilitare il calcio storico. «Questa collezione — ha spiegato Curradi nel backstage in una sala palazzo neorinasci­mentale — vuol dare una prospettiv­a diversa del calciante, associata molto spesso all’idea di forza senza intelligen­za, dimentican­do le origini cavalleres­che del gioco». Ed ecco il taglio dei pantaloni di modelli scalzi legati in vita con la corda, o la forma dei capispalla evocare la divisa di calcianti delicati grazie ai colori pastello. Mentre ad avvolgere le mani, come i giocatori del calcio fiorentino, ci sono bende grigie o color panna.

Altro stile ma stessa filosofia romantica e concettual­e di Firenze per la collezione di J.W Anderson. Il creativo di stanza a Londra che negli ultimi anni si è fatto apprezzare tanto da interessar­e il Gruppo LVMH ha scelto il giardino di Villa La Pietra per festeggiar­e i dieci anni del suo marchio. Un tempo dimora del collezioni­sta Sir Harold Acton oggi sede del campus universita­rio della New York University il parco della villa affacciata su Firenze è stata la cornice di un evento che come ispirazion­e ha scelto la pellicola Camera con vista di James Ivory. «Mi piace la Firenze romantica e sensuale raccontata da questo film — ha detto Anderson — da qui la mia collezione prende spunto e si immedesima con il turista dei tempi andati che veniva in Italia per il Grand Tour. Allo stesso tempo mi piace rievocare il clima dandy e sexy che, tra fine Ottocento e primi del Novecento, si viveva in una certa Italia come immortalat­o dagli scatti di nudo del fotografo Wilhelm von Gloeden».

E sono state proprio alcune tra le più esuberanti fotografie di questo artista tedesco oggi conservate dalla fondazione Alinari, ad accogliere gli ospiti in forma di pubblicazi­one posizionat­a sopra un candido cuscino di lino bianco, seduta della sfilata. Abiti semplici e contempora­nei con sneakers Converse glitterate, jeans stampati e chiodi e zainetti tempestati di cuoricini «che anche io indosserei» — ha detto J.W Anderson — hanno sfilato sulla passerella bucolica tra le installazi­oni del giardino per l’occasione vestite dalle opere dell’artista Anne Low. Mentre al termine dello show un grande schermo si è animato regalando l’emozione di rivedere nel 30esimo anniversar­io del film una proiezione romantica e unica di Camera con Vista.

 ??  ?? Sopra i colori pastello per i calcianti dello stilista fiorentino Federico Curradi al Museo Bardini. A destra i modelli di Jonathan Anderson sfilano a Villa La Pietra
Sopra i colori pastello per i calcianti dello stilista fiorentino Federico Curradi al Museo Bardini. A destra i modelli di Jonathan Anderson sfilano a Villa La Pietra

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