I migranti, le guerre In piazza Pitti la sfilata di Abloh
La sfilata-evento di Virgil Abloh. Dai ragazzi del Polimoda messaggi contro la guerra
Ultima serata di eventi per Pitti prima della chiusura. La sfilata di Virgil Abloh in piazza Pitti ha entusiasmato. Già tempo di bilanci sulle visite: buyers leggermente in calo rispetto alla scorsa edizione.
I versi delle poesie di guerra ed esilio della polacca Anna Swirszczynska sull’occupazione nazista del ‘44 e quelli sull’attuale conflitto siriano dalla raccolta Adrenalina del palestinese Ghayath Almoudhon si rincorrono sulla facciata di Palazzo Pitti nell’istallazione luminosa dell’artista Jenny Holzer. Intanto in piazza tra un pubblico misto di addetti ai lavori, turisti e cittadini, sfilano i modelli del marchio Off-White di Virgil Abloh, ospite speciale di Pitti Uomo. Ad accompagnarli le musiche della Cenerentola del Maggio Musicale in scena nel Cortile dell’Ammannati. È con una contaminazione di linguaggi che ha preso vita ieri sera a Firenze la sfilata con cui si è chiusa la quattro giorni di eventi moda uomo in città.
Una performance spettacolare, la prima del genere in Piazza Pitti che ribadisce e dà contioggi nuità all’intuizione di Pitti Immagine, accolta dal direttore della Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, di far dialogare l’arte e il fashion, Palazzo Pitti e la moda che a Firenze ha la sua casa natale. A firmare l’evento il talento poliedrico del trentaseienne Virgil Abloh. Un architetto ma anche un dj, il consigliere creativo di Kanye West, mentore del marchio di streetwear di lusso Off-White che piace a Rita Ora e Rihanna. Quasi una provocazione politica che — grazie al contributo di Jenny Holzer che da Firenze alla fine degli anni ‘90 ha lanciato le sue installazioni di frasi luminose — facesse riflettere sulla crisi dei rifugiati. «Mio padre — racconta — è nato in Ghana, sono figlio di immigrati. Quello che stiamo vivendo oggi è un tema caldo in America come in Europa su cui serve accendere i riflettori. La moda come l’arte e uno scatto su Instagram sono forme di comunicazione funzionali a innescare delle idee». L’invito per gli ospiti è una t-shirt arancione come i gommoni dei migranti e su scritto: «Non dimenticherò mai l’Oceano» un frase, anche proiettata su Palazzo Pitti del regista iraniano, Omid Shams. Ma quella di Off-White è stato solo l’epilogo di una giornata ad alta concentrazione di eventi. Al mattino al Tepidarium del Roster, tra tende indiane sono andati in scena i cardigan in cachemire dei fratelli Oddi per Alanui mentre alla Leopolda ha debuttato Yoshio Kubo. Infine gli studenti di Polimoda che a Villa Favard davanti a una giuria di addetti ai lavori hanno presentato 19 collezioni visionari con messaggi eco e contro la guerra.