L’artigianato italiano si candida all’Unesco
Ma Firenze perde il treno per la «città della creatività». Del Re: ci riproviamo
Tempo scaduto A mezzanotte di oggi termine ultimo per inviare la documentazione
Parte da Pitti, con presente il sottosegretario alla Cultura Dorina Bianchi, la proposta di candidare l’artigianato italiano a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Proposta appoggiata da Pitti Moda rappresentata da Raffaello Napoleone, Fabio Pietrella (Presidente di Confartigianato Moda), Bruno Tommassini (Presidente di Cna Federmoda Toscana), Luisa Montevecchi (Segretariato Generale MiBACT) e coordinata da Klaus Davi. È ancora tutto da fare, andranno stabiliti, per esempio, i criteri per scegliere chi entra nella dicitura artigiano. Ma è una coincidenza quanto meno peculiare il fatto che la notizia arrivi alla vigilia della scadenza di un’altra candidatura quella che avrebbe dovuto vedere la città di Firenze chiedere il riconoscimento di città creativa, e dunque artigiana, proprio all’Unesco. A mezzanotte di oggi scadranno i termini di questa, per ora andata in fumo, avventura. E la busta con la documentazione necessaria, nonostante un percorso col libro bianco dell’artigianato voluto dall’allora vicesindaco Nardella, non è pronta. Dall’ufficio Unesco del Comune negli ultimi mesi sono stati diversi i solleciti inviati ai soggetti coinvolti (da Artex a Cna e Confartigianato a Oma, all’Università, alla Camera di Commercio, al Polimoda, fino ad Artigianato e Palazzo) perché fornissero documentazione ma non tutti hanno risposto: «Nessun treno perso — dice Carlo Francini, responsabile Unesco del Comune — non eravamo pronti, meglio rinviare che fare una figuraccia. Certo, non tutti hanno collaborato a dovere». Chi parla di occasione persa è Neri Torrigiani, ideatore di Artigianato e Palazzo: «Da 24 anni promuoviamo questa ricchezza fiorentina. Siamo pronti a dirci migliori in tutto ma questa era un’occasione per certificare l’artigianato che è nel nostro Dna e abbiamo mancato un appuntamento» . Cauto, nella doppia veste di presidente di Artex e Confartigianato, Alessandro Vittorio Sorani: «Ci eravamo sfilati da questa partita da tempo perché trovavamo non ci fosse sufficiente coralità tra le parti, dobbiamo metterci insieme e arrivarci preparati. Vanno coinvolte le scuole. Si è capito il valore culturale dell’artigianato, ora capiscano quello economico». Insomma, quella che sembra essere mancata è una regia per arrivare pronti: «Non voglio dire che sia mancata — dice Cecilia Del Re, assessore alle Attività produttive — fino a ora c’è stata una parte di studio. Ora serve sintesi e la regia non può essere che del Comune. La volontà politica c’è, mi impegno a coinvolgere e stimolare tutti per arrivare pronti al prossimo bando».