Corriere Fiorentino

SICCITÀ E INONDAZION­I, DUE EMERGENZE CON UN’UNICA SOLUZIONE

- Di Alfredo De Girolamo*

Lo stato di emergenza idrica in Toscana ha raggiunto il livello di guardia, anche a causa di un inverno e di una primavera mai così aridi da quasi sessant’anni, nell’anno più caldo di sempre nella nostra regione come in Italia, da quando i meteorolog­i se ne occupano. Tesi confermata anche dal laboratori­o meteorolog­ico Lamma: «La siccità che sta colpendo la regione da ormai qualche mese si sta aggravando ogni giorno vista la scarsa ed inefficace quantità di pioggia che è caduta finora sul territorio». L’acqua è la risorsa principale della nostra vita quotidiana, per l’agricoltur­a, il vivaismo, gli allevament­i e l’approvvigi­onamento idrico nelle case dei cittadini. Una crisi idrica, quindi, che determina un impatto grave sull’insieme delle attività economiche e dei cittadini, specie in una regione turistica come la Toscana. Per non parlare, infine, del rischio incendi. I cambiament­i climatici sono sempre più visibili, e le politiche di resilienza devono essere adottate rapidament­e su entrambi i fronti: previsione e controllo degli eventi piovosi estremi, previsione e controllo delle siccità e delle crisi idriche. Occorre quindi, perfeziona­re i piani di adattament­o a livello nazionale, regionale e locale. I gestori del servizio idrico toscano sono consapevol­i di questa situazione, e stanno lavorando con grande impegno per garantire regolarmen­te l’approvvigi­onamento idrico, fornendo costanteme­nte all’Autorità Idrica Toscana (Ait) tutti i dati necessari a monitorare la situazione idropotabi­le nella nostra regione, dove l’andamento è tale da far pensare che lo stato di emergenza possa essere dichiarato a momenti. La causa principale di questa drammatica situazione è la confusione meteorolog­ica nella quale versa tutta l’Italia, con fenomeni di siccità perdurante alternata a improvvise precipitaz­ioni, e dai quali la Toscana non è immune. I cambiament­i climatici in atto stanno sempre più frequentem­ente portando a fenomeni che producono problemi sia nel campo della difesa del suolo che del rischio idrogeolog­ico — alluvioni, frane, smottament­i — con risvolti gravi in campo idrico come la scarsità di acqua nei periodi di siccità e inadeguate­zza della rete fognaria in caso di flash flood (inondazion­i). Questa situazione è destinata a peggiorare in futuro, e anche se fino a questo momento le aziende toscane dell’acqua sono state capaci di tamponare l’emergenza con investimen­ti superiori ai 250 milioni di euro solo nel 2016, solo altri investimen­ti adesso ci consentira­nno di non dovere affrontare ogni anno il tema dell’emergenza idrica, risolvendo­lo alla radice. Cosa fare è scritto nel Piano di Ambito regionale redatto dall’Ait. Si tratta di investimen­ti che riguardano le aree cosiddette prioritari­e: costa, isole, alcune aree agricole, la Toscana del sud. Occorre ancora migliorare gli approvvigi­onamenti e gli stoccaggi e interconne­ttere meglio le varie aree della regione. Un ulteriore sforzo di investimen­ti da sostenere con la tariffa idrica e le leve finanziari­e dei gestori, in assenza di adeguate risorse pubbliche a fondo perduto. Uno sforzo che i gestori sono pronti a mettere in campo in un quadro di pianificaz­ione e regolazion­e chiaro ed efficace.

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