SICCITÀ E INONDAZIONI, DUE EMERGENZE CON UN’UNICA SOLUZIONE
Lo stato di emergenza idrica in Toscana ha raggiunto il livello di guardia, anche a causa di un inverno e di una primavera mai così aridi da quasi sessant’anni, nell’anno più caldo di sempre nella nostra regione come in Italia, da quando i meteorologi se ne occupano. Tesi confermata anche dal laboratorio meteorologico Lamma: «La siccità che sta colpendo la regione da ormai qualche mese si sta aggravando ogni giorno vista la scarsa ed inefficace quantità di pioggia che è caduta finora sul territorio». L’acqua è la risorsa principale della nostra vita quotidiana, per l’agricoltura, il vivaismo, gli allevamenti e l’approvvigionamento idrico nelle case dei cittadini. Una crisi idrica, quindi, che determina un impatto grave sull’insieme delle attività economiche e dei cittadini, specie in una regione turistica come la Toscana. Per non parlare, infine, del rischio incendi. I cambiamenti climatici sono sempre più visibili, e le politiche di resilienza devono essere adottate rapidamente su entrambi i fronti: previsione e controllo degli eventi piovosi estremi, previsione e controllo delle siccità e delle crisi idriche. Occorre quindi, perfezionare i piani di adattamento a livello nazionale, regionale e locale. I gestori del servizio idrico toscano sono consapevoli di questa situazione, e stanno lavorando con grande impegno per garantire regolarmente l’approvvigionamento idrico, fornendo costantemente all’Autorità Idrica Toscana (Ait) tutti i dati necessari a monitorare la situazione idropotabile nella nostra regione, dove l’andamento è tale da far pensare che lo stato di emergenza possa essere dichiarato a momenti. La causa principale di questa drammatica situazione è la confusione meteorologica nella quale versa tutta l’Italia, con fenomeni di siccità perdurante alternata a improvvise precipitazioni, e dai quali la Toscana non è immune. I cambiamenti climatici in atto stanno sempre più frequentemente portando a fenomeni che producono problemi sia nel campo della difesa del suolo che del rischio idrogeologico — alluvioni, frane, smottamenti — con risvolti gravi in campo idrico come la scarsità di acqua nei periodi di siccità e inadeguatezza della rete fognaria in caso di flash flood (inondazioni). Questa situazione è destinata a peggiorare in futuro, e anche se fino a questo momento le aziende toscane dell’acqua sono state capaci di tamponare l’emergenza con investimenti superiori ai 250 milioni di euro solo nel 2016, solo altri investimenti adesso ci consentiranno di non dovere affrontare ogni anno il tema dell’emergenza idrica, risolvendolo alla radice. Cosa fare è scritto nel Piano di Ambito regionale redatto dall’Ait. Si tratta di investimenti che riguardano le aree cosiddette prioritarie: costa, isole, alcune aree agricole, la Toscana del sud. Occorre ancora migliorare gli approvvigionamenti e gli stoccaggi e interconnettere meglio le varie aree della regione. Un ulteriore sforzo di investimenti da sostenere con la tariffa idrica e le leve finanziarie dei gestori, in assenza di adeguate risorse pubbliche a fondo perduto. Uno sforzo che i gestori sono pronti a mettere in campo in un quadro di pianificazione e regolazione chiaro ed efficace.