Gabbani: «Riparto rock, la scimmia resta a casa»
Il cantautore: la mia vita è cambiata, ma sono sempre lo stesso
«Adesso voglio farvi vedere che so anche suonare, vi presento il Gabbani musicista rock. Senza fronzoli, senza scimmia». Non più solo il performer divertente: è la sua promessa per l’estate. La cartina di tornasole del cantautore carrarino trionfatore di Sanremo si chiama «piazza Santissima Annunziata». Dove si esibirà il 21 luglio con le canzoni del suo disco di platino Magellano. «Un anno fa ero sullo stesso palco come supporter di Battiato, ed era già un grande onore. Ora ci torno da protagonista. In un certo senso — spiega Gabbani, ieri a Firenze ospite del brand Gaelle al Pitti — il festival Musart mi farà toccare con mano la realtà di quello che è successo e di come è cambiata la mia vita. Sarà come vedermi passare tutto il mio percorso davanti agli occhi». Inoltre, aggiunge, «Firenze ha per me un significato particolare: è qui che ho iniziato la mia vita discografica con i Trikobalto incidendo il primo album con Marco Baroni e Alex Neri dei Planet Funk, 15 anni fa». Il cerchio si chiude. Nel frattempo «ho cercato di capire cosa fosse davvero successo, dopo la vittoria inaspettata a Sanremo Occidentali’s Karma è esplosa, ha iniziato a intraprendere una sua vita che mi ha lasciato basito». C’è voluto tempo per «metabolizzare tutto». Premi, riconoscimenti anche dall’estero, milioni di visualizzazioni. Poi l’Eurovision e l’incursione in classifica in 13 paesi stranieri che ha trasformato il suo Magellano nella versione anglofona Magellan. «La prima considerazione è che sia valsa la pena tutta la fatica della gavetta. Ma sono morto di stanchezza, in un frullatore mediatico che non potevo prevedere». Ma Gabbani ha una grande arma di difesa: «Faccio musica in modo talmente spontaneo che non metto addosso maschere, nel bene e nel male sono quel che sono, come prima del successo. Anche con i fan, i media. Quasi senza accorgermene».
A suo modo ha «perdonato» anche il tweet della Bbc che gli dava dell’ubriaco sul palco di Kiev. «Non c’era nulla da chiarire, molti non si sono accorti che quel tweet veniva da una sorta di Gialappa’s Band inglese, fanno così con tutti, non vanno presi sul serio». E poi la ciliegina sulla torta: «Desmond Morris mi ha invitato a casa sua a Oxford». Lui, il grande etologo inglese, l’autore de La scimmia nuda al centro di Occidentali’s Karma — a proposito, lo scimmione che si è portato a lungo sul palco è stato mandato in pensione per sempre — Ci siamo divertiti entrambi. Mi ha lusingato dicendo che erano anni che non sentiva una canzone pop così intelligente… esagerato. Surreale. È stato come prendere un caffè con Eraclito». E ora, cosa manca? «Ho fatto il presentatore per gli Mtv Awards. Interessante. Chissà, magari, in un futuro lontano…».
Il concerto «A luglio sarò in Santissima Annunziata Un anno fa ero lì come supporter di Battiato»