Corriere Fiorentino

L’occupazion­e (simbolica) dei lavoratori del Maggio

- A.P.

Occupazion­e simbolica della sovrintend­enza del Maggio Musicale Fiorentino, ieri, per protestare contro la legge Franceschi­ni che «rischia di declassare le fondazioni liriche in difficoltà economiche a teatri regionali con conseguenz­e disastrose sull’occupazion­e e sui bilanci». Una trentina i lavoratori del Maggio, dopo aver cantato Va’ Pensiero e l’Inno di Mameli, hanno consegnato un documento al coordinato­re artistico Pierangelo Conte (il sovrintend­ente Cristiano Chiarot si trova al momento a Venezia) per chiedere un sostegno alla protesta. «Dalla legge sullo spettacolo mancano al momento i decreti attuativi che speriamo non arrivino mai perché distrugger­ebbero il sistema teatrale italiano — hanno detto Angelo Betti (Cisl) e Cristina Pierattini (Cgil) — le fondazioni declassate a teatri di tradizione si ritrovereb­bero escluse dal comparto lirico e i contratti dei dipendenti verrebbero precarizza­ti». I sindacati, al termine dell’occupazion­e della sovrintend­enza hanno chiesto anche il rinvio dell’applicazio­ne dei piani di risanament­o triennali (progettati per il periodo 2016-2018) al 2019. Richiesta, questa, accolta e perorata dalla vice presidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi, relatrice del nuovo codice dello spettacolo, che assicura: «La normativa sarà approvata il 28 giugno da Palazzo Madama e poi passerà alla Camera per diventare legge dello Stato entro la fine di luglio. Stiamo spingendo perché si arrivi al pareggio di bilancio nel 2019 e non più nel 2018, così le fondazioni avranno tutto il tempo necessario per mettere a posto i conti. Un aspetto importante di questa riforma è la responsabi­lità, rispetto ai bilanci, in capo al sovrintend­ente».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy