La proposta degli inglesi Spinelli, è l’ora delle scelte: cederà il Livorno?
La proposta c’è stata, ora è il momento dell’attesa. E della decisione di Aldo Spinelli. Della cessione del Livorno calcio ormai si parla — e ne parla soprattutto il presidente — da anni, ma l’ultima trattativa con un fondo inglese è reale ed è arrivata ad un bivio: sì o no. Dopo 50 giorni di discussioni, contatti, verifiche reciproche ieri era il giorno della deadline fissata dal patron amaranto per ricevere dal gruppo rappresentato da Primo Salvi — ex giornalista e dirigente di lungo corso con trascorsi a Nizza, Leicester e in ultimo a Bologna — l’offerta di acquisto. C’è stata, anche se forse non quella che Spinelli stesso sperava. I compratori gli chiedono di cedere la società gratis e di partecipare alle spese del prossimo campionato, in cambio della certezza di mettere il Livorno in mani sicure (le garanzie economiche sono giudicate solide) e con la possibilità di fare una stagione di vertice puntando alla serie B: in caso di promozione poi, la nuova proprietà ripagherebbe l’impegno chiesto all’attuale presidente. In pratica la cordata inglese sta chiedendo a Spinelli di pagare per cedere il Livorno (magari facendo da sponsor alla squadra o anche rimanendo in società come socio di minoranza) pur di cedere un club di cui Spinelli sta cercando di liberarsi da anni. Il figlio del patron amaranto Roberto sembra orientato a trattare, per mettere la parola fine ad un capitolo considerato terminato dopo 18 anni ed evitando l’ulteriore ostilità della piazza che potrebbe peggiorare in una stagione lacrime e sangue in Lega Pro a lottare per la salvezza. Resta da convincere lo «sciur» Aldo, a parole perennemente sul piede di partenza, ma in realtà sempre restio a mollare (e da oltre un lustro anche ad investire): ancora qualche giorno e si capirà se pure stavolta rimarrà in sella, seppur azzoppato nelle ambizioni, oppure sarà arrivata davvero l’ora di voltare pagina. Restasse Spinelli, il Livorno ripartirebbe dai giovani e da Marco Nappi (ex attaccante del Genoa), allenatore della Beretti amaranto campione d’Italia. Ma con prospettive decisamente diverse rispetto a quelle che ha in testa la cordata inglese.