«La lettera che scrisse dopo la visita dei suoi ragazzi in Vaticano lo turbò, anche se avrebbe preferito altri toni»
al papa e a monsignor Angelo Dell’Acqua, segretario di Stato, che in risposta gli trasmise una nota in cui sottolineò che la «lettera va letta e riletta e,se fosse possibile, fatta leggere o almeno conoscere in Vaticano». E papa Giovanni? «La lettera lo commosse. Sul tono avrebbe preferito qualche sfumatura, ma la sostanza lo turbò», ha raccontato monsignor Capovilla.
Morto don Milani, il 26 giugno del 1967, Barbiana divenne gradualmente sempre più meta di pellegrini in odore di eresia e di ripensamenti altolocati. A cominciare da quello del cardinale Ermenegildo Florit che, una volta in pensione ,salì a Barbiana e sulla tomba del priore si lamentò con un suo collaboratore: «Ma quanto mi avete male informato