Felina, bambola e punk Patty Pravo a Palazzo
Giani e la mostra: «È un omaggio alla cultura pop»
Aggressiva, dandy, punk, svestita, scollata, ricciuta o cotonata, sgambettante e felina sul palco del Piper negli anni Sessanta, poi a cavallo del vento negli scatti di Angelo Frontoni, o ancora in versione «tunica» in una più recente immagine sanremese, severa e castigata in nero seduta al pianoforte, truccata da alieno o in versione «davidbowieana». È Patty Pravo: vista, fotografata, dipinta in tutte le sue forme e manifestazioni, cambi di look, di impatto artistico, nel corso di oltre mezzo secolo di carriera musicale e non, raccontata in tutti i colori della sua carriera in una mostra che il Consiglio Regionale della Toscana le dedica a Firenze: da oggi al 12 luglio nella sala delle Feste di palazzo Bastogi (via Cavour 18, da lunedì a venerdì 10-12 e 15-19): Patty Pravo – Metamorfosi di una diva è l’esposizione di immagini, abiti, ricordi, disegni che hanno per protagonista Nicoletta Strambelli, a cura di Riccardo Benelli. Riassumendo tutto in una sola parola: «Sono una donna libera». Così la stessa artista sintetizza l’anima della mostra.
Troviamo Patty Pravo nell’omaggio del re dei poster cinematografici, Nano Campeggi, e nella versione «Bambola», dedicata a una delle sue più celebri canzoni, ma una dedica sui generis perché è la «bambola» gonfiabile identificabile come sex toy, realizzata da Giordano Curreri. Ma la possiamo scorgere anche in dimensioni decisamente più «angeliche» come nel ritratto a figura intera di Fabrizio Passarella. Oltre ai tanti omaggi eseguiti da numerosi artisti nel corso degli anni, in mostra troviamo alcuni abiti che la cantante ha indossato sui palchi di mezzo mondo compreso il celebre total black del Festival di Sanremo del 1997 quando cantò ... E dimmi che non vuoi morire.
C’era anche lei, Nicoletta-Patty, ieri nel palazzo della Regione Toscana per l’inaugurazione accanto al presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. Accolta da oltre cinquanta fan molto focosi che hanno invaso l’adiacente Teatro della Compagnia inondandola di grida e affetto. «Una mostra dedicata a una cantante nel palazzo del Consiglio? Viene in contro alla nostra volontà di aprirci e confrontarsi con la cultura di massa» ha spiegato Giani cercando di farsi largo tra la folla.
«Firenze è sempre stata meravigliosamente generosa con me — ha esordito la cantante tagliando il nastro — a Palazzo Pitti sono esposti alcuni miei abiti che mi collocano, ingiustamente ma con grande orgoglio, tra le donne più importanti del Novecento. E ora questa mostra, un altro atto d’amore». Patty Pravo accoglie con un sorriso la parola «diva» nel titolo della mostra che per lei significa «solo» che «sono una persona che fa bene il suo mestiere da più di 50 anni e ho un dono».
Lei e la città «Firenze è sempre stata generosa con me Questo di oggi è un atto d’amore»