E la cucina italiana fa festa in Casentino Protagonista Simone Fracassi celebrerà anche i 90 anni dell’attività di famiglia
Il clou il 20 a Stia con la candidatura all’Unesco
La cucina italiana nel mondo patrimonio immateriale dell’umanità. La richiesta sarà lanciata il 20 giugno a Stia (Arezzo) dall’Italian Cuisine in the World, associazione che ha preso forma dall’omonimo Forum nato nel 2011, di cui fanno parte chef da tutto il mondo, e che si costituirà in fondazione per portare avanti un percorso difficile, che potrebbe rappresentare un passaggio culturale ed economico prestigioso. Ne hanno parlato di recente al Four Seasons di Firenze Simone Fracassi, macellaio di Rassina noto nel mondo anche per i suoi workshop sulla cultura del cibo, e Rosario Scarpato, direttore dell’Italian Cuisine in the World Forum, insieme con lo chef Vito Mollica che ha ospitato l’incontro (foto grande). La presentazione della fondazione e della candidatura Unesco sarà il clou della tre giorni culinaria organizzata dal Forum, in collaborazione con Fracassi, in Casentino, valle scelta per le sue peculiarità storiche e gastronomiche che nelle sue caratteristiche rapgiare presenta l’unicità della cucina italiana e la specificità dei suoi prodotti locali: «Il riconoscimento della cucina italiana parte dal Casentino — ha ribadito Fracassi — per valorizzare l’autenticità legata alle tradizioni dei territori». Da oggi al 20 giugno, infatti, da Rassina a Bibbiena, da Stia a Poppi, chef, cuochi, pizzaioli e pasticceri offriranno al pubblico la possibilità di assag- prelibatezze toscane e no, attraverso momenti esclusivi e degustazioni, anche di vini, con il coinvolgimento dei ristoranti. Da Pasqualino Barbasso a Gino Sorbillo, da Giovanni Mandara a Mauro Crivellin, da Domenico Crolla a Gennaro Nasti. L’Italian Cuisine in the World è nata con l’obiettivo di sostenere, tutelare e valorizzare la cultura culinaria italiana fuori dall’Italia: «Il nostro obiettivo è di poter certificare cosa è la cucina italiana e, soprattutto, cosa non è, per garantirne l’unicità, sia sotto l’aspetto culturale che economico», ha sottolineato Rosario Scarpato. «Capolavori a tavola» sarà il momento finale, arrivato alla sua sedicesima edizione, organizzato da Fracassi che per l’occasione festeggerà i 90 anni dell’attività di famiglia. Per il programma della tre giorni e per contribuire alla candidatura Unesco info sul sito italiancuisine.world. A parte l’appuntamento di martedì sera, gli altri sono aperti al pubblico.