Chiude Cavalli, e si porta via anche Giacosa
Roberto Cavalli lascia Firenze: chiudono lo storico caffè e la boutique di via Tornabuoni
La vetrina del caffè Giacosa che il 29 luglio chiuderà. Stessa sorte a settembre per la boutique di Roberto Cavalli
Un doppio mito che si incrina: chiude la boutique Roberto Cavalli in via Tornabuoni e inaspettatamente tira giù il bandone (definitivamente) anche il Caffè Giacosa, locale fondato nel 1815 e dove negli anni Venti fu inventato il Negroni.
A riaprire il locale, sul retro, in via della Spada, era stato lo stesso Cavalli che aveva voluto proseguire la storia dell’aperitivo tutto fiorentino che deve il nome al conte Camillo Negroni, appassionato viaggiatore e fiero e incallito bevitore che al suo barman di fiducia, Fosco Scarselli, chiese un drink più forte rispetto al classico Americano. E suggerì di togliere il seltz e poi di aggiungere altro. Alla fine Negroni optò per il gin, liquore che aveva scoperto durante i suoi viaggi londinesi. Quel nuovo cocktail non piacque solo al conte ma anche ai modaioli avventori del mondano caffè Casoni poi trasformatosi in Giacosa e divenuto nel tempo punto di riferimento tra i cocktail bar fiorentini.
«È l’epilogo del progetto di riorganizzazione, ristrutturazione e rilancio già annunciato a ottobre e confermato con la chiusura del mese di giugno 2017 con un +5% sulle vendite dirette del Gruppo» spiega il ceo della Roberto Cavalli, Gian Giacomo Ferraris. Nella rete retail la «vetrina» Firenze cede il passo: per l’Italia restano Milano e Roma e i negozi stagionali di Forte dei Marmi e Porto Cervo. Cavalli pensa all’Asia — aprirà la prima boutique a Pechino il 15 luglio — «dove siamo stati finora assenti», puntando soprattutto su uomo e l’accessorio.
La boutique di Firenze chiuderà il 30 settembre ma Ferraris non esclude una futura riapertura: sei i dipendenti ai quali è stato proposto il trasferimento in altri negozi. Sorte analoga ma diverso il discorso per Giacosa: il caffè fa capo a una Srl del gruppo ma l’attività «non rientra nel core business» della maison di moda con sede all’Osmannoro. Così ai dipendenti, alcuni che lavoravano nel locale già prima dell’arrivo di Cavalli, 11 contratti a tempo indeterminato, 3 a tempo determinato, che appena un mese fa circa avevano concordato il piano ferie, è stata consegnata una lettera con la quale si comunica loro il recesso dal contratto di lavoro causa cessazione dell’attività dal 29 luglio.
Ferraris spiega che si sta lavorando per la cessione del marchio Caffè Giacosa: siamo però agli inizi. Negli spazi che la Cavalli, tra boutique e bar, per un totale di 250 metri quadrati comunicanti, ancora per poco occupa i rumors danno in arrivo un’altra famosissima griffe, che in via Tornabuoni e non solo ha già un negozio. Il nome resta ancora top secret, ma di sicuro cambierà ancora di più il volto di quella strada così centrale nell’Ottocento e ora sempre più ridotta a un centro commerciale naturale di gran lusso.