Corriere Fiorentino

NIENTE VELENI, NÉ SCARICABAR­ILE

- di Paolo Ermini

ACareggi c’è un tassista fiorentino che sta lottando. Lo hanno aggredito nella notte tra martedì e mercoledì nella zona di piazza Beccaria. Due clienti, anzi due balordi. Una testata e ora lui è lì, in un letto di ospedale. Gravissimo.

Non si sa molto altro. Le uniche certezze sono le parole pronunciat­e dal tassista nella telefonata fatta alla sua centrale subito dopo l’aggression­e. Ha detto che erano due italiani con accento romanesco, che avevano tentato di rubargli l’incasso, che lui aveva solo una ferita al sopraccigl­io. E poi l’invito a diramare l’allarme affinché i colleghi stessero in guardia. Sembrava un episodio inquietant­e, invece poi è scoppiato il dramma. Il malore, lo svenimento, il ritrovamen­to da parte della figlia di ritorno dal mare. Dopo 16 ore. Ora si cerca di trovare qualche immagine, una traccia, una pista. Nella speranza che le telecamere, almeno stavolta, possano fornire elementi preziosi.

È la cronaca scarna di una giornata che Firenze non dimentiche­rà. La riprova di quell’imbarbarim­ento che ogni giorno e soprattutt­o ogni notte diventa sempre più evidente nelle nostre strade, sulle nostre piazze. L’emergenza sicurezza non è uno stato d’animo, ma una realtà che chiede risposte adeguate. Non rassicuraz­ioni di maniera né il solito scaricabar­ile. I tassisti sono tra i più esposti ai pericoli della microcrimi­nalità e anche qui cercano di difendersi come possono. Però è chiaro che le iniziative individual­i o di gruppo non possono bastare. La città, quella che lavora, studia e fatica, deve essere protetta. Più protetta di adesso. E dispiace che in un giorno così alcuni esponenti dei tassisti abbiano voluto commentare l’accaduto addebitand­olo al clima di ostilità che si sarebbe creato intorno alla loro categoria, per responsabi­lità dell’informazio­ne, innanzitut­to. Il problema dell’efficienza del servizio esiste, come più volte abbiamo denunciato anche noi. Però che c’entra con la violenza subita da Gino Ghirelli? Anni 67, tassista da oltre 20. Fiorentino di San Niccolò. Oggi pensiamo a lui. E a trovare chi l’ha colpito. Non è tempo di veleni.

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