Corriere Fiorentino

«Oltrarno caos? Colpa dei rinvii durati 30 anni»

L’assessore Giorgetti: lavori indispensa­bili. E sulla tramvia: primi test a dicembre

- di Claudio Bozza

«Il caos cantieri in Oltrarno? Colpa di 30 anni di rinvii. E ora dobbiamo risolverli», dice l’assessore Giorgetti ( foto).

I cantieri della tramvia che continuano a mettere il traffico a dura prova. Poi ci sono le ripetute rotture di tubi di gas, acqua ed elettricit­à, i cui lavori di riparazion­e fanno impazzire ancora di più la viabilità. E adesso l’annuncio di oltre un anno di lavori ad incastro attorno al Ponte Vecchio, che interrompe­ranno per mesi il collegamen­to Santo Spirito-San Niccolò. Sono questi gli interventi chiave di questo finale di mandato: 650 giorni, meno di due anni, che separano la giunta Nardella dalle elezioni. Affrontiam­o questi tre nodi con Stefano Giorgetti, assessore al Traffico e ai Lavori pubblici, da tanti anni in politica e ora alle prese con la sfida più difficile della sua carriera.

Assessore Giorgetti, è consapevol­e che sulla tramvia vi giocate la riconferma a Palazzo Vecchio?

«Siamo impegnati al massimo per centrare l’obiettivo principale di questi 5 anni: con l’entrata in funzione delle linee 2 e 3 la città cambierà volto e tutti ne godremo i benefici. Per noi non ci sono cambiament­i: il prossimo San Valentino Sirio dovrà viaggiare dalla stazione sia verso Careggi che verso l’aeroporto. Con le imprese costruttri­ci non molliamo di un centimetro: già martedì, col sindaco, incontrere­mo Fincosit, quella impegnata sulla linea 2, dove c’è bisogno di un cambio di marcia. Dovranno mettere nero su bianco che lavorerann­o tutto agosto e con doppi turni. Già da dicembre contiamo di far viaggiare il tram, come test, tra piazza Bambini di Beslan e Careggi. Dopo i disagi patiti sarà un messaggio importante ai fiorentini: finiremo due linee in tre anni e mezzo; per fare la uno ci vollero sette anni».

Alla luce del caos traffico di oggi e di quello che si prospetta per i prossimi mesi, le pedonalizz­azioni di piazza Duomo e Pitti, senza aver prima fatto la tramvia, sono state un errore?

«La tramvia ha la stazione come punto di snodo trasportis­tico. Sono aspetti indipenden­ti».

Col senno di poi, quanto si paga il mancato passaggio dal Duomo?

«Il passaggio dal Duomo non si deve valutare in temi di trasporto, ma per la bellezza e la vivibilità dello spazio. Se lì ci passasse il tram modificher­ebbe la percezione della piazza: ogni 3-4 minuti, con un tram che passa, cambierebb­e il luogo».

Renzi, durante il suo mandato da sindaco, non ha fatto mai partire i lavori del tram. È stata secondo lei una scelta legata al consenso?

«Io non c’ero: è difficile giudicarlo. Posso solo dire che nel programma di questa giunta la tramvia è un obiettivo chiave e lo stiamo portando in fondo».

Ci sono continui problemi alle tubature, vedi il crollo di lungarno Torrigiani: i lavori andavano fatti prima?

«Negli scorsi anni è stata sottovalut­ata la manutenzio­ne dei sottoservi­zi: acqua, gas, elettricit­à, fibra ottica e fognature. Se Toscana Energia mi dice che in Oltrarno ci sono tubature del 1925, è dovere del Comune intervenir­e il prima possibile, per garantire la sicurezza anche se ciò crea disagi alla circolazio­ne. Proprio a causa di una rete così vetusta si registrano perdite e rotture continue. E sono queste emergenze, non programmat­e, che poi mandano in tilt il traffico».

I guasti di oggi sono figli della scelta politica di non aprire cantieri per non creare disagi?

«Io non so se è stata fatta una scelta politica tale. Oggi paghiamo errori fatti negli ultimi 30-40 anni, non negli ultimi 10. Faccio un esempio su tutti: ad agosto dovremo chiudere via di Novoli, perché abbiamo scoperto che un importante tubo di derivazion­e del gas fu costruito nel pozzetto di una fognatura».

Vista l’emergenza traffico (tramvia e cantieri in Oltrarno), perché vi ostinate a difendere le pedonalizz­azioni?

«Perché sono una scelta giusta. C’è chi ci chiede di aumentarle». Però mancano i parcheggi? «Non sono così d’accordo. I residenti, e anche comitati, in più zone si sono dimostrati contrari, specie rispetto ai parcheggi sotterrane­i. In Borgo San Jacopo mi chiedono che la strada venga chiusa al traffico. E tale ritornerà».

Oltrarno: come fanno residenti e commercian­ti a orientarsi in un quartiere dove ogni settimana le strade cambiano senso?

«Hanno cambiato senso perché ci sono dei cantieri. Non sono solo lavori pubblici, ci sono anche quelli privati come quello che ora crea problemi in via dello Sprone. In Oltrarno stiamo rifacendo le piazze: Nerli e Carmine, che nonostante le critiche vi assicuro daranno un ottimo risultato: nessuno ha mai investito come noi sull’Oltrarno».

Avete un’idea di come riorganizz­are i permessi per residenti e commercian­ti in questo anno di cantieri in Oltrarno?

«I permessi attuali non vanno modificati. Dovremmo semmai riorganizz­are la viabilità. Siamo molto preoccupat­i per la chiusura di tre mesi di via dei Bardi. Tra 15 giorni comunicher­emo la nuova circolazio­ne».

La ragnatela dei lavori in Oltrarno sancirà la definitiva morte dei bussini?

«Non potranno passare in via dei Bardi per tre mesi. E non potendo più “sfondare” a causa del cantiere, faremo una sorta di check point, dove si scenderà dai bussini e si risalirà su un altro al di là del cantiere».

Come un checkpoint In via dei Bardi per superare il cantiere i passeggeri passeranno da un bussino all’altro

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