Corriere Fiorentino

«Cantieri come funghi, mi viene da piangere»

- Antonio Passanese

«Partiamo dal presuppost­o che i tubi vanno cambiati, ma non è possibile che in Oltrarno, ogni mese, nasca un nuovo cantiere». Alessandro Biondi, farmacista in piazza Frescobald­i da 28 anni, proprio non riesce a digerire tutti i lavori programmat­i dall’amministra­zione comunale per il prossimo anno e mezzo nel quartiere «che non faranno altro che dividere la città in due». Secondo Biondi le chiusure di via dei Bardi, via Guicciardi­ni e di Borgo San Jacopo rappresent­eranno un problema grosso non solo per i residenti, che rimarranno incastrati all’interno del quartiere, ma anche per i commercian­ti «che avranno difficoltà a far arrivare i clienti fino ai propri negozi visto che scarseggia­no i parcheggi e i mezzi pubblici. Sono anni che mi sforzo di capire con quale razionalit­à programmin­o questi cantieri, e a dire la verità ancora non sono arrivato alla soluzione». Il farmacista di piazza Frescobald­i punta il dito contro Palazzo Vecchio che «negli ultimi anni ha considerat­o l’Oltrarno come la periferia di questa città. E ora ne stiamo pagando le conseguenz­e. Da lunedì, con l’inversione di marcia di Borgo San Jacopo e poi con tutto quello che ci aspetta fino alla metà del 2018 ci sarà da piangere». Biondi, infine, lancia una provocazio­ne: «Pedonalizz­iamo tutto il centro così nessuno più si lamenterà. E il Comune potrà far nascere cantieri ovunque, come funghi».

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Alessandro Biondi, farmacista di piazza Frescobald­i

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