Corriere Fiorentino

Una notte al Grand Hotel Stazione

Col tramonto spuntano cartoni, lenzuoli e cuscini. E il Comune ora pensa alle ringhiere per le aiuole

- Giulio Gori

La signora pulita e vestita decorosame­nte, con l’aria da turista, appoggia zaino e valigia sull’erba, apre una busta, tira fuori un cartone e lo distende. Poi il lenzuolo. Quindi si sdraia e si addormenta. Sarà la brezza che rinfresca le calde serate estive, sarà un treno o un autobus da prendere a notte fonda, saranno i soldi del viaggio finiti troppo presto, ma i giardini di piazza della Stazione di notte si trasforman­o in un hotel a cielo aperto.

Non ci sono solo i clochard sui prati davanti alla stazione di Santa Maria Novella. C’è chi dorme — la maggioranz­a —, chi si ritrova a bere una birra con gli amici, chi resta sveglio fino all’alba.La distesa dei dormienti inizia in piazza Adua; da lì partono i grandi pullman a basso prezzo che raggiungon­o decine città d’Europa. E c’è chi aspetta il proprio bus addormenta­to sulla panchina. Attorno alla stazione ecco i clochard, mentre dentro Santa Maria Novella, con la polizia e i militari antiterror­ismo, non c’è nessuno accampato. Ma su una delle poche, pochissime panchine ci sono distese di sporcizia, una montagna di resti di una cena da fast food.

C’è fresco di notte alla stazione, la grande piazza fa passare un po’ di vento. Così arrivano gli americani, con le birre, si mettono a sedere sull’erba e restano per ore a chiacchier­are, come succede nei prati di molte città del Nord Europa. Ci sono anche molti stranieri, per lo più nordafrica­ni e sud asiatici, che sembrano non avere pace: si siedono a un capannello, si alzano, si siedono ad un altro, fanno un giro in tondo, entrano in stazione, tornano verso il prato. Non spacciano, o almeno a notte fonda hanno smesso di farlo perché i clienti latitano. Poi, a macchia di leopardo, fino a una ventina di persone che si coricano, chi sul cartone, chi col lenzuolo, chi direttamen­te sull’erba.

Un ragazzo, mentre fuma una sigaretta, si guarda attorno, è come in cerca di qualcosa per ingannare le ore. Non ha sonno, dice, è arrivato da Milano per farsi una giornata a vedere le chiese di Firenze, ha fatto tardi e ha perso il treno, aspetta quello della mattina dopo. Non è un clochard, è uno studente, soldi per una camera non ne ha: «A dire il vero non li ho neanche per il biglietto del treno… In qualche modo farò». Ma i giardini della stazione, la porta d’ingresso alla città per i turisti che arrivano a Firenze in treno, sono soprattutt­o molto sporchi. Sull’erba ci sono pezzi di cartone, bicchieri di plastica, cicche. L’erba è a chiazze, l’impianto di irrigazion­e è stato spaccato più volte da parte di chi si vuole accampare sul prato. E la rampa di accesso al parcheggio delle biciclette è la latrina notturna, con gli ospiti del «grand hotel stazione» che urinano nel grande pozzo del parcheggio. Il Comune ha fatto un bando per trovare sponsor per rifare piazza Stazione. Ma, nel caso andasse a vuoto, ha comunque già stanziato 180 mila euro di risorse proprie. Il progetto ancora non c’è, la Soprintend­enza deve essere ancora consultata. L’idea è quella di montare delle ringhiere attorno alle aiuole per impedire, almeno, l’accesso ai prati durante la notte. L’assessore comunale all’ambiente Alessia Bettini spiega che ancora Palazzo Vecchio non ha deciso se chiuderà le aiuole anche durante il giorno. In molti giardini delle grandi città del Nord Europa, come in Leicester Square, a Londra, o agli Invalides, a Parigi, ci si siede liberament­e sui prati, che vengono chiusi solo di notte. «Al di là del modello che sceglierem­o – dice Bettini – Va sconfitto il degrado e recuperato il decoro di piazza della Stazione».

 ??  ??
 ??  ?? Una delle panchine della stazione ricoperte di immondizia
Una delle panchine della stazione ricoperte di immondizia
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy