Arrestata la santona che diceva di essere Dio
Lucca, spingeva i clienti a non curarsi durante le sedute spiritiche nel suo retrobottega di via Fillungo
Diceva di essere Dio e di essere guidata dallo spirito di Luca, il suo compagno morto che le consentiva di entrare in contatto con le persone defunte. E nel retrobottega del suo negozio in via Fillungo teneva sedute spiritiche con persone che poi firmavano assegni e le regalavano denaro. A mettere fine all’attività «paranormale» della «santona» Francesca Vitali sono stati gli uomini della squadra anti-sette della questura di Firenze guidati dal pm Eligio Paolini della direzione distrettuale antimafia di Firenze. Francesca Vitali, 55 anni, titolare fino a due anni fa di un negozio di abbigliamento in via Fillungo a Lucca, è finita in carcere con accuse pesantissime contenute in un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Antonio Pezzuti: truffa pluriaggravata e circonvenzione di incapace (ma il pm le ha contestato anche il reato di riduzione in schiavitù).
A dare il via alle indagini nel 2015 sono stati i genitori di una ragazza dopo che la figlia, completamente soggiogata dalla santona, aveva interrotto tutti i rapporti con la famiglia per andare a vivere con lei. Nell’aprile 2015 aveva scritto un messaggio alla madre dicendo di non cercarla più. I genitori si erano rivolti prima a un’agenzia di investigazione per capire dove fosse finita la figlia, poi all’Onap, un’associazione che si occupa di abusi psicologici che aveva così segnalato il caso alla squadra mobile.
Il meccanismo per far cadere le vittime nella rete era sempre lo stesso. Il passaparola tra conoscenti — «lei parla con i morti, scrive sotto dettatura» — i primi incontri nel retrobottega, dove la donna improvvisamente prendeva carta e penna e cominciava a scrivere quello che lo spirito guida le suggeriva, poi, seduta dopo seduta, riusciva a fare terra bruciata intorno a tutti creando uno stato di totale dipendenza in loro. «Siete tutti coscienti che sono Dio o no?» scriveva in uno dei suoi messaggi sotto dettatura dello spirito guida. «Deve fare in modo di sentirsi un burattino al quale io muovo i fili. Ti muoverai solo per il mio volere».
Secondo quanto ricostruito dalle indagini la donna avrebbe ricevuto almeno 45 mila euro dalle vittime. Lei non chiedeva soldi ma approfittava delle sue difficoltà economiche per convincere i «fedeli» a elargire denaro. E tutti si sentivano in dovere di dare un contributo, per pagare il mutuo o l’affitto del negozio.
Tra le sue vittime anche una commessa di Lucca che la santona era riuscita a convincere di essere incinta, a dispetto delle analisi e della durata della gravidanza (due anni). Lei aveva iniziato ad ingrassare, il compagno le diceva di fare le analisi ma la santona ripeteva che non erano necessarie: «I medici sono incapaci, le medicine non servono. Le cose vanno sempre secondo la volontà di Luca, lo spirito guida». A raccontare agli investigatori chi era Luca, il compagno di Francesca Vitali morto nel 2009, è il fratello dell’uomo. «Dopo aver iniziato la storia con Francesca — ha spiegato — lui aveva interrotto ogni rapporto con la famiglia. Era malato di diabete fin da bambino ma da quando aveva iniziato a frequentare la donna era cambiato. Lei lo aveva convinto a interrompere le terapia. Cominciò a dargli delle pasticche di Herbalife, lui era diventato come uno zombie. La venerava come un Dio e faceva tutto quello che diceva lei. Quando lui è morto io l’ho saputo solo tre giorni dopo e da persone estranee alla famiglia». Dopo la morte di Luca il fratello denunciò Francesca Vitali perché saltò fuori un testamento da cui lei risultava erede universale ma il tribunale ha poi accertato che era falso. Per il giudice questa storia è un ulteriore indice della pericolosità della santona.
Alle vittime Siete tutti coscienti che sono Dio o no? Siete burattini ai quali io muovo i fili Due storie Il suo compagno, diabetico, non ha più preso medicine ed è morto. Una donna era stata convinta di essere ancora incinta dopo due anni