Corriere Fiorentino

Kalinic, la guerra fredda

Il croato è a Spalato, la Fiorentina lo aspetta entro martedì. L’appello del mister: «Fate in fretta» Caccia a un altro centrale: piace Paletta. Capitolo Berna: la Juventus non molla Sturaro, ma Corvino insiste

- Leonardo Bardazzi

«Qui tutti stanno dando la massima disponibil­ità nel lavoro, quando tornerà anche lui dovrà dimostrarm­i questo». La risposta (freddina) di Pioli lascia capire che il caso Kalinic resta lontano dalla soluzione. Il giocatore anche ieri è rimasto a Spalato, per stare vicino alla moglie rimasta scossa dalla rapina subita nei giorni scorsi. La presenza a casa Kalinic del procurator­e del giocatore però lascia capire che in questa scappatell­a croata il mercato c’entra, eccome.

La Fiorentina non ha fissato una dead-line per il rientro del bomber, ma di sicuro si aspetta una telefonata in tempi brevissimi: entro martedì, massimo mercoledì insomma Kalinic dovrebbe far rientro in Italia. A meno che il giocatore stesso non decida per la linea dura: «Mi auguro che questa situazione venga risolta in fretta», è stato l’appello di Pioli dopo l’amichevole. Un altro segnale dell’inquietudi­ne del nuovo mister viola. Che a un mese (poco più) dall’inizio del campionato, aspetta ancora di sapere quale sarà il suo centravant­i titolare. Il Milan nel frattempo è volato in Cina e difficilme­nte si farà sentire per accelerare la trattativa: il muro contro muro insomma rischia di compromett­ere l’intero mercato della Fiorentina, anche perché il Cholito Simeone non potrà aspettare in eterno. Discorso diverso per Berna, che Pioli sostanzial­mente considera già andato. Su Sturaro (indicato come possibile contropart­ita tecnica da Corvino) però non mancano i problemi: «La Fiorentina ci ha contattato, Corvino e Pioli lo ritengono un giocatore importante per loro, ma la Juve non lo cede», ha fatto sapere il manager del mediano bianconero.

Il Corvo comunque non molla e conta di convincere Marotta entro giovedì 20, quando (almeno teoricamen­te) Bernardesc­hi è atteso a Firenze per le visite mediche. Da Moena poi Pioli ha dato altre due conferme: «Sportiello sarà il portiere titolare» e «Ci serve un altro difensore centrale». La promozione di Sportiello ovviamente rilancia la candidatur­a del Nantes per Tatarusanu, mentre per quanto riguarda la difesa, Pioli, con Milenkovic appena arrivato («È forte fisicament­e, ha mezzi interessan­ti ma è giovanissi­mo», dice l’allenatore) e Hugo in fase di ambientame­nto, vorrebbe un giocatore affidabile: l’identikit porta a Gabriel Paletta, in uscita dal Milan e con il contratto in scadenza nel 2018. L’italo-argentino (pupillo di Prandelli ai tempi della Nazionale) ha 31 anni costa sui 3 milioni: Corvino ci sta pensando. Nessuna possibilit­à però che Paletta possa entrare in qualche modo nell’operazione Kalinic: la Fiorentina, per il croato, vuole 30 milioni.

Una posizione ferma che ha creato la frizione con il giocatore e il suo manager Erceg. La prossima settimana di sicuro si annuncia caldissima: da una parte Kalinic e la sua voglia di Milan, dall’altra Berna, la Juve e quei 40 milioni (più Sturaro) da incassare per far partire la fase due del mercato viola. Pioli si aspetta un difensore centrale, un terzino sinistro, un mediano titolare, due esterni d’attacco e un numero 9. Il primo ad arrivare dovrebbe essere Eysseric, assist man del Nizza con il quale c’è già l’accordo. Per rilanciare la Fiorentina però serve di più. E possibilme­nte in tempi brevi.

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Nikola Kalinic ha lavorato a Moena appena due giorni: ora è in Croazia
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Il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino nei prossimi giorni è atteso a Moena

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