Corriere Fiorentino

La prima risposta su Tornasol non chiude il caso

Fascicolo per maltrattam­enti. «Ma non c’è relazione tra le sostanze e il comportame­nto del cavallo»

- R.C.

«Positività delle analisi con riguardo ad alcuni farmaci»: è questo il primo responso della Procura di Siena sul prelievo del sangue effettuato su Tornasol, il cavallo che la sera del 2 luglio si è rifiutato di correre il Palio. Tra quei farmaci — antinfiamm­atori e cortisonic­i, ma non sostanze dopanti — ce ne sarebbero anche alcuni che non fanno parte della lista degli autorizzat­i «per scopi terapeutic­i» dal Comune di Siena. È proprio per questo, per capire quali sostanze siano state utilizzate, in quale dosaggio e con quale effetto dato dalla mix tra i vari principi, che la Procura ha deciso di proseguire le indagini.

È stato lo stesso procurator­e capo di Siena, Salvatore Vitello, a chiarire con una nota la vicenda. «A fronte della negatività delle analisi relative ai prelievi effettuati alla data del 29 giugno 2017 (cioè nel giorno dell’assegnazio­ne del cavallo alla contrada, ndr) — afferma Vitello — è stata riscontrat­a, per i prelievi del 2 luglio scorso la positività delle stesse con riguardo ad alcuni farmaci». Tuttavia, aggiunge Vitello, «non sussiste alcuna relazione tra le sostanze rilevate nel sangue e il comportame­nto del cavallo Tornasol».

La Procura ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per maltrattam­ento di animali; intanto i nuovi accertamen­ti serviranno per comprender­e meglio le quantità e i motivi della somministr­azione dei farmaci. E soprattutt­o per chiarire se siano, o meno, tra quelli previsti nella lista del Protocollo e permessi a fini terapeutic­i: l’ordinanza comunale in materia, infatti, concede l’utilizzo di vari tipi di sostanze per quella finalità e individua delle soglie massime riscontrab­ili nel sangue.

Tornasol è passato alla storia per il gran rifiuto di correre il Palio, la sera del 2 luglio, nonostante una serie estenuante di tentativi da parte di Luigi Bruschelli detto Trecciolin­o, uno dei fantini più esperti e vincenti della storia paliesca che lo montava per i colori della Tartuca. Un comportame­nto che non ha precedenti e che è risultato ancor più strano, perché è proprio Trecciolin­o ad allenare il cavallo tutto l’anno. Lo stesso fantino è stato il primo a rendersi conto dei rischi di forzare ulteriorme­nte l’animale, decidendo insieme a dirigenti della Tartuca di ritirarsi dalla corsa. Ora, secondo la nota del Procurator­e, pare che quel comportame­nto non fosse conseguent­e a un mix chimico, ma la vicenda resta aperta in attesa dei nuovi accertamen­ti.

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