La linea Firenze nel patto sul turismo fra le città d’arte
Forse arriverà il «bollino rosso» per indicare giorni o zone del centro Firenze in cui è sconsigliato venire per l’affollamento e le ore di coda in attesa di entrare ai musei, con l’invito ai turisti ad andare a visitare altri gioielli della città e a passeggiare in strade e piazze meno conosciute. Intanto nasceranno due tavoli operativi, uno per le criticità legate ai flussi turistici, l’altro per locazione turistiche, commercio e spopolamento dei centri storici. Questo il risultato del primo vertice tra il ministro della cultura e del turismo Dario Franceschini e le cinque città d’arte inserite nel piano strategico del turismo 2017-2022, Roma, Milano, Venezia, Napoli e Firenze. Si lavorerà per la delocalizzazione dal centro del commercio ambulante, su aree di pregio dove sospendere al liberalizzazione delle licenze, sulla regolamentazione di risciò. «Far pagare ticket di ingresso è un errore — ha detto Franceschini — Diverso è regolamentare l’accesso in luoghi di particolare richiamo, con l’uso di nuove tecnologie». «Adotteremo progetti con l’aiuto delle nuove tecnologie per gestire i flussi sia con strategie comuni che con soluzioni personalizzate alle singole problematiche delle città — spiega l’assessore al turismo di Palazzo Vecchio, Anna Paola Concia — L’idea è usare le nuove tecnologie per comunicare con i visitatori, avvisandoli di zone ed orari critici per troppo affollamento, suggerendo altri musei da visitare. E su problemi comuni alle cinque le città, tipo Airbnb ed esercizi commerciali abbiamo deciso di muoverci unitariamente assieme al ministero e fare fronte comune nei confronti degli stakeholder tipo Airbnb». Ci saranno, infine, campagne di comunicazione unitarie, come «#enjoyrespectFirenze - Milano - Venezia - Napoli - Roma».