Via i graffiti sull’Arno. Ma Riky resta BIANCA&NERA Il Torrino a Chiesa e alle ragazze viola
Gli Angeli del Bello a Santa Rosa. Con loro Perra e Funaro: «La scritta su Magherini? Nostra scelta»
Via le scritte, via le «tag» — le firme — di chi imbratta tutta la città per dimostrare che esiste, via anche qualche murales con velleità artistiche. Restano solo un paio di messaggi verniciati sul pavimento della Pescaia di Santa Rosa, quasi tutte promesse «eterne» di amore: tanto saranno portate via dalla prossima piena. Ma sulla massicciata nessuno tocca il murale che ricorda Riccardo Magherini, alla fine del «tour» dei volontari degli Angeli del Bello sulla pescaia, assieme a tre assessori della giunta Nardella. Anzi, viene addirittura ripulito.
È il murales «I love Riky», un amore scritto con il cuore, disegnato dopo la morte dell’uomo, sanfredianino doc, al termine di un fermo da parte dei carabinieri. Una vicenda che ha portato in primo grado alla condanna di tre agenti per omicidio colposo (ora siamo in Appello). Ma perché non è stato tolto anche quello? Tecnicamente, è un murales «illegale» al pari degli altri ricoperti ieri mattina.
«È una scelta presa dopo una richiesta degli Angeli del Bello, che non lo volevano togliere. La abbiamo condivisa con loro dopo averne discusso molto» spiega la vicesindaca Cristina Giachi, anche lei ieri mattina tra i «pulitori» di Santa Rosa assieme al presidente degli Angeli Giorgio Moretti ed ai colleghi di giunta Lorenzo Perra e Sara Funaro.
«C’è stata una presenza accorata per non toccare quel murales. E l’idea di rispettare le sensibilità ci ha convinto» aggiunge la vicesindaca. È un segnale importante, dopo che lo stesso quartiere si era molto risentito per la copertura di un altro murales ricoperto rozzamente (da ignoti), quello di «Bollo», un attivista dei centri sociali morto nel 2013.
Giachi prosegue: «C’è una vita della città che è quella dell’umanità. Sono contenta di abitare in una comunità che riesce a tenere conto delle vicende umane che l’attraversano. Che riguardi Magherini, che si parli di Bollo». Certo, non un «amico» dell’amministrazione, frequentava anche le case occupate, spesso additate da Palazzo Vecchio e sgomberate dalla giunta Nardella. «Ma questa sensibilità è preziosa — commenta Giachi — anche quando non si condivide fino in fondo. Lo abbiamo detto anche quando è morto Lorenzo Bargellini. Ha condotto tante battaglie anche in modo non condivisibile, ma è stato punto di riferimento per gli ultimi degli ultimi ed è stata una presenza che ha legato tanta comunità in questa città. Anche se il confronto è stato aspro».
Il resto è una (sudata) mattinata di volontariato per ripulire la pescaia e le massicciate. «Nemmeno il caldo africano di questi giorni ed i topi che infestano le sponde del fiume ci fermano! Le operazioni di questa mattina, come del resto quelle di martedì hanno permesso di pulire l’alveo dell’Arno» commenta il presidente degli Angeli del Bello Moretti. Il 6 settembre torna l’appuntamento di «San Frediano a cena» con 1.800 persone in piazza Cestello e con il Torrino d’oro. Nel corso della serata saranno assegnati i Torrini d’oro (opera dell’Argenteria Peruzzi): premiati l’attaccante della Fiorentina Federico Chiesa, la Fiorentina Women’s vincitrice dello scudetto e della Coppa Italia di calcio femminile, la cantante Dolcenera, Wanny Di Filippo patron del Bisonte, Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri, la concessionaria Brandini auto e la Nuova Tripperia Fiorentina, azienda di San Frediano.