Caldo 7 gradi sopra la media. E la pioggia non arriverà
Afa e siccità ancora a lungo. Gli esperti: «Nessuna nuvola all’orizzonte». A Giogoli acqua a singhiozzo
A Firenze il termometro è arrivato a 40 gradi, sette in più della media di agosto. E anche in collina non si sta molto meglio: alle 14 al passo della Consuma, a quasi mille metri di altezza c’erano 34 gradi.
Anche ieri è stata una giornata con caldo da bollino rosso in Toscana. E oggi sarà altrettanto bollente. Le temperature «rimarranno così fino a sabato» spiega Valerio Capecchi, meteorologo del Lamma. «Un modestissimo calo è atteso per domenica, ma sempre sopra la media». Di solito nel capoluogo toscano la temperatura nella prima decade di agosto è di 3233 gradi: tre giorni fa a Peretola si sono raggiunti i 41,3, un record da sessant’anni, e da giorni la massima non scende sotto i 40. Per tornare a respirare un po’ si dovrà aspettare la settimana prossima: continuerà a essere soleggiato e caldo, ma le giornate saranno meno infuocate.
Il bollettino della protezione civile di Firenze segna il codice rosso, il livello di rischio massimo: solo da domani l’allerta passerà da «emergenza» a «attenzione». La pioggia si fa ancora attendere: «Per ora non se ne vede all’orizzonte: ci saranno rovesci sparsi tra domenica sera e lunedì, ma non avranno conseguenze sul bilancio idrico» prevedono i tecnici del Lamma. L’autocisterna con l’acqua (non potabile) davanti alla chiesa di Giogoli
La Toscana soffre di siccità: la Regione sta per presentare la richiesta di stato di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole. A Giogoli, sulle colline di Scandicci, i rubinetti sono rimasti a secco per 4 giorni. Ieri ad alcuni utenti l’acqua è tornata («Speriamo non ce la rilevino» dice una signora in via di Vingone), ma non a tutti. Nel frattempo gli abitanti si sono arrangiati come hanno potuto: c’è chi ha chiesto ospitalità ad amici e parenti per farsi una doccia, chi ha provveduto a spese proprie a riempire l’autoclave, chi ha fatto la spola con le bottiglie fino ai fontanelli in città o alle autobotti messe davanti alla chiesa di Giogoli e a Mosicano (ma quest’acqua tenuta sotto al sole non è potabile). «Un disagio per i residenti e un danno per ristoranti e agriturismi. Alla fattoria “Il Milione” alcuni clienti sono andati via prima del tempo» spiegano. «È scandaloso, faremo causa a Publiacqua». Al ristorante «Bella Ciao», quando lunedì sera l’acqua della serbatoio privato ha cominciato a scarseggiare hanno comprato 2 mila litri di acqua: hanno pagato 2 mila euro, ma hanno evitato di dover chiudere. Disagi anche a Greve in Chianti, dove i serbatoi locali vengono integrati con autobotti.
«È una crisi idrica peggiore del 2003» commenta il sindaco di Greve David Baroncelli. «Solo grazie agli investimenti fatti in questi anni siamo in grado di affrontarla».