Incassi record, ma i rinforzi?
In pochi mesi la Fiorentina è diventata la regina delle plusvalenze: dalle cessioni oltre 70 milioni Continuano però le difficoltà sugli acquisti: su Emre Mor cresce la concorrenza, si allontana anche Eysseric
Almeno sotto il profilo economico, il mercato della Fiorentina ha già stabilito un record: quello delle plusvalenze. Nella storia della gestione Della Valle le cessioni sono sempre state fondamentali nei momenti di fine ciclo, ma mai come in questa estate il club viola ha monetizzato i tanti addii potendo iscrivere a bilancio plusvalenze da guinness dei primati.
Secondo le tabelle pubblicate da Calcio e Finanza le stime riferite ai dati di bilancio della Fiorentina preannunciano un 2017 ricchissimo sotto il profilo delle cessioni e, conseguentemente, delle plusvalenze. Per capirsi: la plusvalenza è la differenza, in positivo, tra il reale valore di un calciatore e il prezzo al quale viene venduto, dunque è grazie alla crescita costante negli anni del valore dei calciatori che la Fiorentina ha potuto trarre ampi benefici. In particolare è il trasferimento di Federico Bernardeschi alla Juventus per 40 milioni di euro a sancire il record più dell’era Della Valle, visti i 39,80 milioni di euro di plusvalenza sul gioiello di Carrara cresciuto nel settore giovanile.
Dietro all’ex numero 10 spiccano poi i 22,40 milioni iscritti per la cessione di Vecino all’Inter, i 3,5 per quella di Ilicic all’Atalanta, i 2,7 per quella di Borja Valero all’Inter e i complessivi 2,7 milioni per le cessioni di Milic all’Olympiakos e di Tatarusanu al Nantes. Un totale di 71,1 milioni di plusvalenze a fronte di complessivi 78 milioni da incassare nei prossimi mesi. C’è poi da considerare anche la vicenda Kalinic: se, come pare, il croato dovesse partire per una cifra tra i 25 e i 30 milioni, infatti, Corvino porterebbe a casa un’altra plusvalenza monstre tra i 21 e i 26 milioni, con conseguente totale estivo intorno ai 95 milioni.
Dal 2003 a oggi mai la Fiorentina era arrivata a cifre di questo tipo, nonostante la storia delle cessioni sia lunga e piena di vendite a peso d’oro visto che fino all’anno scorso il totale delle plusvalenze collezionate era di 193,7 milioni. In pratica, soltanto le plusvalenze di quest’estate sarebbero pari quasi al 50 per cento di quelle archiviate negli ultimi 13 anni. Nello specifico era stata l’estate del 2012 la più ricca con un totale di 35,6 milioni di plusvalenze, soprattutto grazie alla partenza di Nastasic verso il Manchester City valsa 21,3 milioni, seguita dall’estate 2009 con 33,6 milioni (cessione di Felipe Melo alla Juve con plusvalenza da 17,6 milioni e di Pazzini alla Sampdoria per una plusvalenza da 7,1 milioni) da quella del 2013 con 33,3 milioni (cessione di Jovetic al Manchester City con plusvalenza da 22 milioni) da quella del 2015 con 29,1 milioni (cessione di Cuadrado al Chelsea con plusvalenza da 23,6 milioni) e dall’ultima estate, quella del 2106, nella quale oltre alla partenza di Alonso verso il Chelsea sono arrivate plusvalenze per 31,8 milioni. Più staccate, invece, le plusvalenze del 2007 caratterizzate soprattutto da quella per Toni al Bayern Monaco da 6,3 milioni (il totale fu 14,8 milioni).
Cifre che servono a rinsaldano il bilancio ma certamente non esaltano tifosi in attesa di acquisti in grado di rinforzare una rosa indebolita dalle tante cessioni. Corvino sa bene quanto siano importanti le prossime settimane, eppure è costretto a fare ancora i conti con le difficoltà del mercato. Complice il passaggio del turno preliminare di Champions, infatti, il Nizza vorrebbe trattenere Eysseric almeno per le prossime due gare europee (i francesi potrebbero pescare il Napoli nel sorteggio in programma oggi) mentre su Emre Rom del Borussia Dortmund è da registrare l’inserimento della Roma pronta ad alzare l’offerta fino a 20 milioni di euro. Per Corvino, forte di plusvalenze mai così ricche nell’era Della Valle, adesso è davvero tempo di passare all’attacco. Lo stesso capitan Astori lo ha ribadito: servono 5-6 rinforzi. Quando arriveranno?