Corriere Fiorentino

IL BARRIO FIORENTINO

- di Enrico Nistri

Tra Barcellona e Firenze le differenze prevalgono sulle analogie, non solo perché la prima gode di un clima mediterran­eo, mentre il capoluogo toscano ricorda semmai Madrid, con sei mesi d’inverno e sei d’inferno. Firenze ha inventato l’italiano, mentre Barcellona rivendica orgogliosa­mente un’identità linguistic­a. Firenze vive del passato, Barcellona è la patria del modernismo architetto­nico. La capitale della Catalogna ha tratto dalle Olimpiadi del ’92 lo stimolo a un profondo rinnovamen­to, mentre Italia ’90 ha regalato al capoluogo toscano un discutibil­e ampliament­o dello stadio Nervi e poco più. Eppure da qualche anno le due città sono divenute più simili. Un’invasiva vocazione turistica ne condiziona sviluppo economico e convivenza civile. Interi quartieri ne sono stravolti. Fra il Paseo de Gracia e il Barrio Gotico, fra Palazzo Medici Riccardi e Palazzo Pitti scompaiono i vecchi esercizi soppiantat­i da pub o paninotech­e; gli appartamen­ti dove vivevano pescatori o pensionati entrano nella galassia B&B. La movida, nata nella Spagna postfranch­ista come reazione a una dittatura preoccupat­a di mandare a letto presto i ragazzi, è divenuta merce d’esportazio­ne. Per qualche tempo Barcellona si è limitata a percepire dai crescenti flussi turistici grassi dividendi. Negli ultimi mesi però è incomincia­ta a maturare l’insofferen­za per le masse di visitatori . Alle finestre sono apparse lenzuola con la scritta “Tourist go home”, uno slogan che ricorda la contestazi­one alla guerra del Vietnam. Non sono mancate azioni per ora dimostrati­ve, sufficient­i ad allarmare le agenzie. Nulla di tutto questo per ora si è verificato da noi, forse perché i fiorentini hanno molti difetti, ma non quello di sputare nel piatto dove mangiano. Si limitano a mugugnare, ma poi si fanno da parte per consentire ai giapponesi di fotografar­e il campanile di Giotto. Resta il fatto che il problema esiste e che a Barcellona, come a Venezia, come a Firenze la sensazione che la monocultur­a del turismo comporti una desertific­azione culturale è destinata a farsi strada, specie fra chi non può o non vuole approfitta­re delle sue opportunit­à e soffre per la mancanza di regole. Al Paseo de Gracia di Barcellona – scriveva Mario Soldati nel suo omonimo romanzo - tutti si incontrano come al Giudizio Universale. Lo stesso si può dire per piazza San Giovanni. Ma se nessuno riuscirà a regolare usi e abusi del turismo di massa il giudizio, almeno quello umano, non sarà clemente.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy