Corriere Fiorentino

ORA EVITATE LE BEFFE

- SEGUE DALLA PRIMA

(p.e.) Peretola punto e a capo. Cambia la procedura per la valutazion­e di impatto ambientale, in base alle nuove regole contenute nella legge approvata dal Parlamento: una novità che dovrebbe rendere meno contestabi­le l’iter per la costruzion­e della pista parallela, ma che al tempo stesso comporta sicurament­e un ulteriore slittament­o dei tempi.

Un anno almeno. E allora è difficile non abbandonar­si allo scetticism­o: dopo trent’anni di polemiche inconclude­nti si sta forse consumando l’ultima, definitiva beffa dell’aeroporto? Non solo: di quanta temperanza sarà dotato Eduardo Eurnekian, il magnate argentino che ha acquistato le due società aeroportua­li di Firenze e di Pisa, e che dovrebbe potenziare il Vespucci, non per beneficenz­a ovviamente, ma secondo un piano economico preciso che prevede investimen­ti, ricavi, scadenze?

La faccenda è seria, anche se a tanti fiorentini sembra una barzellett­a a puntate. Tra l’altro la pratica di Peretola può condiziona­re (negativame­nte, è ovvio) anche quella del nuovo stadio da costruire a Novoli. La Fiorentina si è impegnata a presentare entro la fine dell’anno il suo progetto finanziari­o. Ma ora che succederà? Il rinvio annunciato per Peretola da Vito Riggio (presidente di Enac, l’ente che gestisce l’aviazione civile) può a sua volta comportare un rinvio della soluzione che Palazzo Vecchio sta cercando per il trasloco della Mercafir dalla zona della (auspicata) cittadella viola. Con conseguenz­e dirette anche sulle mosse del club. Un domino. Un domino però che potrebbe finire con la sconfitta della città su tutti e due i fronti, nuovo aeroporto e nuovo stadio. Cruciali entrambi per il suo sviluppo. C’è solo un modo per contrastar­e lo scetticism­o: un’iniziativa comune tra istituzion­i e forze politiche, di maggioranz­a e di opposizion­e, che metta Firenze al riparo da qualsiasi sgambetto. E anche dall’esito delle elezioni politiche della prossima primavera. Perché non provare a siglare un patto di garanzia fra responsabi­li sugli obiettivi comuni da cogliere nell’interesse della città e da sottrarre alla battaglia elettorale?

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