Corriere Fiorentino

Pendolare all’ospedale, la mia odissea in attesa del taxi mancante

- Maria Carla Papini

Caro direttore, «Le licenze le rilascia il Comune!!!» mi ha gridato sbattendom­i il telefono l’operatore del servizio taxi 43.90 quando giovedì sera, ho educatamen­te lamentato la mancanza di macchine aggiungend­o ironicamen­te che almeno, nell’inutile attesa, togliesser­o la musichetta inneggiant­e al 43.90 che arriva sempre e puntualmen­te. Quanto al 42.42 si è invece limitato per circa mezz’ora a ripetere il messaggio che mancavano auto a disposizio­ne. Abito in via Pirandello, zona D’Annunzio-Coverciano, mio marito è stato ricoverato dal 27 luglio al 2 agosto, non ho la patente e, per tutti i giorni del ricovero, mi sono trovata alle prese con i ritardi dell’Ataf cui ho — con estrema difficoltà e spesa — tentato di ovviare col taxi. Per tutto il periodo di degenza di mio marito, sono riuscita a prendere tempestiva­mente un taxi solo prenotando­lo. È possibile lasciare Firenze sprovvista di adeguati mezzi di trasporto nel mese di agosto? Già inefficien­te negli altri mesi dell’anno e forse ostacolato dai lavori della tramvia, il servizio Ataf è in realtà un disservizi­o ma ancor più scandalosa mi appare l’insufficie­nza lampante e mai sanata del servizio taxi. Forse sarebbe veramente il momento che il Comune, invocato a proposito o sproposito che sia dall’operatore del 43.90, decidesse di porvi finalmente rimedio.

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