Corriere Fiorentino

Kalinic-Baba, rebus d’attacco

Il croato aspetta il Milan, il senegalese vorrebbe restare a Firenze ma potrebbe anche partire A due settimane dall’inizio del campionato Pioli non sa ancora chi sarà il bomber titolare. Simeone aspetterà?

- Stefano Rossi

Un’estate con lo smartphone in mano, aspettando la chiamata giusta da Milano. Ma per Nikola Kalinic non è ancora arrivata. Babacar, invece, il telefono non lo guarda più da tempo. La sua scelta l’ha fatta: è la Fiorentina. Reduci da una buona stagione, i due attaccanti stanno vivendo la preparazio­ne con sentimenti opposti. È il paradosso del reparto offensivo viola: in rosa ci sono due potenziali titolari per il nuovo corso ma il mercato potrebbe portare ad altre soluzioni. Come quella di Giovanni Simeone, attaccante del Genoa con cui la Fiorentina ha un accordo di massima da settimane. Per chiudere, però, è necessario concretizz­are la cessione di Kalinic. Il croato è uscito allo scoperto raccontand­o il suo desiderio di approdare al Milan e del ciclo finito a Firenze. I rossoneri lo tengono in forte consideraz­ione, sicurament­e hanno apprezzato quell’uscita che gioca in favore dei potenziali acquirenti, ma non lo ritengono la prima scelta. Aubameyang del Borussia Dortmund e Belotti del Torino, infatti, sono davanti a lui. Intanto il croato, fra le vacanze aggiuntive per via degli impegni con la nazionale ed i permessi speciali, ha saltato buona parte della preparazio­ne ed è ancora ben lontano dalla forma fisica migliore. Pioli gli ha dato fiducia dal primo minuto nell’amichevole contro l’Eintracht Braunschwe­ig ma in campo è apparso svogliato.

Dunque, Corvino deve trovare una soluzione in tempi brevi anche per lo stesso allenatore che si trova a gestire una situazione delicata di equilibri nello spogliatoi­o. L’ipotesi di una permanenza del croato in viola, infatti, comportere­bbe un necessario lavoro diplomatic­o per ricucire lo strappo. Ma ad oggi lo scenario è improbabil­e.

Babacar, invece, vive la sua esperienza alla Fiorentina con l’etichetta, poco stimolante, di seconda scelta. Il Besiktas ha provato a convincerl­o, con un ingaggio sostanzios­o, ad andare in Turchia ma la destinazio­ne lo avrebbe allontanat­o dal calcio che conta. Dall’Inghilterr­a un paio di club si sono informati su di lui ma la volontà è quella di dimostrare alla Fiorentina, che lo ha accolto quando era un adolescent­e, che oggi è diventato grande. Un anno fa Corvino rifiutò offerte dalla Premier da 9 milioni. Dovesse arrivare a Firenze un attaccante di prima fascia e non un reale concorrent­e, il senegalese potrebbe valutare la possibilit­à di andare altrove. Soltanto questo scenario lo porterebbe lontano da Firenze. Senza però dimenticar­e l’aspetto contrattua­le. Babacar, infatti, ha un ingaggio molto elevato (1,5 milioni) fino al giugno 2019. Rinnovarlo a cifre più basse non è possibile così come in Italia sarebbe difficile trovargli una collocazio­ne alternativ­a. Il biennio con Sousa per lui è stato lungo e sofferto. Tanta panchina e poche occasioni per giocare che però ha saputo sfruttare sotto il profilo dei gol. Oggi Baba ha una rinnovata consapevol­ezza nei propri mezzi. L’indolenza di quando era solo un ragazzino di belle speranze è scomparsa, in campo si applica, rincorre l’avversario e si sacrifica per aiutare i compagni. Senza perdere il sorriso. Pioli ne ha elogiato pubblicame­nte il lavoro e in allenament­o lo richiama spesso e lo segue per stimolarlo a dare il massimo. Appena due estati fa Kalinic arrivò a Firenze in pieno agosto e soffiò il posto al rivale in meno di due settimane. Più o meno lo stesso tempo che manca fino all’inizio del campionato. Che ne sarà di loro?

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Nikola Kalinic e Babacar i due attaccanti ora in forza alla Fiorentina potrebbero partire entrambi
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