Kalinic-Baba, rebus d’attacco
Il croato aspetta il Milan, il senegalese vorrebbe restare a Firenze ma potrebbe anche partire A due settimane dall’inizio del campionato Pioli non sa ancora chi sarà il bomber titolare. Simeone aspetterà?
Un’estate con lo smartphone in mano, aspettando la chiamata giusta da Milano. Ma per Nikola Kalinic non è ancora arrivata. Babacar, invece, il telefono non lo guarda più da tempo. La sua scelta l’ha fatta: è la Fiorentina. Reduci da una buona stagione, i due attaccanti stanno vivendo la preparazione con sentimenti opposti. È il paradosso del reparto offensivo viola: in rosa ci sono due potenziali titolari per il nuovo corso ma il mercato potrebbe portare ad altre soluzioni. Come quella di Giovanni Simeone, attaccante del Genoa con cui la Fiorentina ha un accordo di massima da settimane. Per chiudere, però, è necessario concretizzare la cessione di Kalinic. Il croato è uscito allo scoperto raccontando il suo desiderio di approdare al Milan e del ciclo finito a Firenze. I rossoneri lo tengono in forte considerazione, sicuramente hanno apprezzato quell’uscita che gioca in favore dei potenziali acquirenti, ma non lo ritengono la prima scelta. Aubameyang del Borussia Dortmund e Belotti del Torino, infatti, sono davanti a lui. Intanto il croato, fra le vacanze aggiuntive per via degli impegni con la nazionale ed i permessi speciali, ha saltato buona parte della preparazione ed è ancora ben lontano dalla forma fisica migliore. Pioli gli ha dato fiducia dal primo minuto nell’amichevole contro l’Eintracht Braunschweig ma in campo è apparso svogliato.
Dunque, Corvino deve trovare una soluzione in tempi brevi anche per lo stesso allenatore che si trova a gestire una situazione delicata di equilibri nello spogliatoio. L’ipotesi di una permanenza del croato in viola, infatti, comporterebbe un necessario lavoro diplomatico per ricucire lo strappo. Ma ad oggi lo scenario è improbabile.
Babacar, invece, vive la sua esperienza alla Fiorentina con l’etichetta, poco stimolante, di seconda scelta. Il Besiktas ha provato a convincerlo, con un ingaggio sostanzioso, ad andare in Turchia ma la destinazione lo avrebbe allontanato dal calcio che conta. Dall’Inghilterra un paio di club si sono informati su di lui ma la volontà è quella di dimostrare alla Fiorentina, che lo ha accolto quando era un adolescente, che oggi è diventato grande. Un anno fa Corvino rifiutò offerte dalla Premier da 9 milioni. Dovesse arrivare a Firenze un attaccante di prima fascia e non un reale concorrente, il senegalese potrebbe valutare la possibilità di andare altrove. Soltanto questo scenario lo porterebbe lontano da Firenze. Senza però dimenticare l’aspetto contrattuale. Babacar, infatti, ha un ingaggio molto elevato (1,5 milioni) fino al giugno 2019. Rinnovarlo a cifre più basse non è possibile così come in Italia sarebbe difficile trovargli una collocazione alternativa. Il biennio con Sousa per lui è stato lungo e sofferto. Tanta panchina e poche occasioni per giocare che però ha saputo sfruttare sotto il profilo dei gol. Oggi Baba ha una rinnovata consapevolezza nei propri mezzi. L’indolenza di quando era solo un ragazzino di belle speranze è scomparsa, in campo si applica, rincorre l’avversario e si sacrifica per aiutare i compagni. Senza perdere il sorriso. Pioli ne ha elogiato pubblicamente il lavoro e in allenamento lo richiama spesso e lo segue per stimolarlo a dare il massimo. Appena due estati fa Kalinic arrivò a Firenze in pieno agosto e soffiò il posto al rivale in meno di due settimane. Più o meno lo stesso tempo che manca fino all’inizio del campionato. Che ne sarà di loro?