Corriere Fiorentino

Ventilator­i in cella? Non si può

Solliccian­o, impossibil­e accenderli: l’impianto non regge

- Jacopo Storni

Ventilator­i a Solliccian­o? Aldilà delle buone intenzioni, l’idea sembra difficilme­nte percorribi­le. Nei giorni scorsi, era stata l’assessore regionale al sociale Stefania Saccardi ad avanzare l’ipotesi di cento ventilator­i per alleviare il caldo torrido delle celle, dove spesso vengono superati i 40 gradi. Un’idea tramontata sul nascere visto che, fanno sapere dall’amministra­zione penitenzia­ria del carcere fiorentino, il buon proposito è «infattibil­e» perché le celle sono a bassa tensione e quindi l’impianto non reggerebbe il carico di così tanti ventilator­i. Per questo la Regione starebbe allora pensando di predisporr­e per il futuro un piano per l’efficienta­mento energetico del penitenzia­rio, attraverso l’assessorat­o all’ambiente. Insomma, nelle celle si continuerà a soffrire il caldo. Più percorribi­le, invece, l’idea di predisporr­e un numero più basso di ventilator­i nei corridoi e nei passeggi, dove i reclusi trascorron­o gran parte della giornata. Una questione, quella del caldo e dei ventilator­i, più volte sollecitat­a negli ultimi giorni dall’associazio­ne radicale Andrea Tamburi e dal cappellano del penitenzia­rio, don Vincenzo Russo, che ha il progetto di portare comunque 40 ventilator­i, venti dei quali donati dalla Madonnina del Grappa e altri venti da Serre Torrigiani.

Donazioni inutili Nelle celle solo prese a bassa tensione La Regione pensa a un piano per il futuro

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