Ventilatori in cella? Non si può
Sollicciano, impossibile accenderli: l’impianto non regge
Ventilatori a Sollicciano? Aldilà delle buone intenzioni, l’idea sembra difficilmente percorribile. Nei giorni scorsi, era stata l’assessore regionale al sociale Stefania Saccardi ad avanzare l’ipotesi di cento ventilatori per alleviare il caldo torrido delle celle, dove spesso vengono superati i 40 gradi. Un’idea tramontata sul nascere visto che, fanno sapere dall’amministrazione penitenziaria del carcere fiorentino, il buon proposito è «infattibile» perché le celle sono a bassa tensione e quindi l’impianto non reggerebbe il carico di così tanti ventilatori. Per questo la Regione starebbe allora pensando di predisporre per il futuro un piano per l’efficientamento energetico del penitenziario, attraverso l’assessorato all’ambiente. Insomma, nelle celle si continuerà a soffrire il caldo. Più percorribile, invece, l’idea di predisporre un numero più basso di ventilatori nei corridoi e nei passeggi, dove i reclusi trascorrono gran parte della giornata. Una questione, quella del caldo e dei ventilatori, più volte sollecitata negli ultimi giorni dall’associazione radicale Andrea Tamburi e dal cappellano del penitenziario, don Vincenzo Russo, che ha il progetto di portare comunque 40 ventilatori, venti dei quali donati dalla Madonnina del Grappa e altri venti da Serre Torrigiani.
Donazioni inutili Nelle celle solo prese a bassa tensione La Regione pensa a un piano per il futuro