E ora gli inquirenti aspettano la decisione di Roma
Amarezza negli uffici Digos e tra i magistrati. Oggi nella capitale l’udienza per l’ultimo dei fermati
Cosa succede Allo studio il possibile ricorso al tribunale del Riesame, la decisione del gip romano potrebbe essere determinante
Sono convinti della bontà della loro inchiesta e proprio per questo motivo, ieri mattina, negli uffici della Digos si respirava aria di grande delusione dopo la decisione del gip Fabio Frangini che ha rimesso in libertà cinque dei sei anarchici fermati giovedì per la bomba di Capodanno e le molotov contro la caserma di Rovezzano. Gli sforzi investigativi dei poliziotti — gli stessi che, dopo il ferimento del loro collega Mario Vece il primo giorno dell’anno, stanno facendo indagini serrate e attente — partono da un dato condiviso anche dal gip: Salvatore Vespertino, che resta in carcere, ha il suo Dna sull’ordigno che esplose contro l’artificiere. Da lui passeranno, quindi, i nuovi accertamenti in attesa che la Procura sciolga la riserva di ricorrere al Tribunale del Riesame contro la decisione del giudice per le indagini preliminari. Non si registra nessun commento da parte del procuratore capo Giuseppe Creazzo, che aveva firmato il decreto di fermo assieme ai sostituti Beatrice Giunti e Filippo Focardi. Ma anche in Procura si registra una certa amarezza.
Subito dopo gli arresti di giovedì scorso sul sito anarchico «Croce Nera» era apparsa un’analisi dell’accaduto e una specie di «chiamata alle armi», con «nomi e cognomi dei principali inquisitori che hanno coordinato le indagini, sono: Spina Eugenio (dirigente superiore della polizia di Stato, capo servizio antiterrorismo); Pifferi Lucio (capo D.I.G.O.S. di Firenze); Creazzo Giuseppe (procuratore capo di Firenze)». Ieri pomeriggio, dopo la decisione del gip, è comparso sempre sullo stesso sito un semplice comunicato, piuttosto stringato nella sua chiarezza. «Questa mattina 5 agosto c’è stata l’udienza di convalida degli arresti. Sette dei compagni anarchici arrestati la mattina del 3 agosto sono stati scarcerati quest’oggi». Gli inquirenti attendono di capire cosa accadrà oggi a Roma quando Roberto Cropo — uno degli anarchici fermati nella Capitale — si troverà di fronte al gip per l’udienza di convalida. A Lecce, infatti, il gip ha convalidato il fermo e ha deciso che Pierloreto Fallanca restasse in carcere in attesa delle motivazioni. Il fatto che il Tribunale di Lecce abbia convalidato il fermo apre — di fatto — una breccia interpretativa rispetto alle scelte del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze. Nelle prossime ore la decisione del Tribunale di Roma potrebbe essere determinante anche per la Procura di Firenze, ancora incerta se ricorrere al Tribunale del Riesame.